L'annuario dell'Istat

La struttura delle imprese esportatrici e le multinazionali

Spiega l'Istat che le performance commerciali delle imprese italiane cambiano in base alla loro dimensione

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Quasi la metà delle imprese esportatrici attive sul nostro territorio nazionale nel 2013, sono manifatturiere e il contributo delle imprese esportatrici al commercio estero totale cresce sensibilmente all'aumentare della dimensione dell'azienda (in termini di numeri di addetti). Sono alcune delle considerazioni che emergono dall'Edizione 2015 dell'Annuario statistico Commercio estero e attività internazionali delle imprese dell'Istat.

Al 2013 risultano attive 191.262 imprese esportatrici attive. Il 45% di esse, cioè la quota più ampia, opera nel settore manifatturiero, il 40,1% in quello del commercio e il 14,4% in altri settori. Solo il valore delle esportazioni manifatturiere pesa per l'84,3% sul valore complessivo delle esportazioni delle imprese industriali e dei servizi.

Come anticipato più le aziende sono grandi, in termini di addetti, e più cresce il loro contributo alle esportazioni nazionali: secondo l'Istat le imprese esportatrici con almeno 250 addetti hanno esportato, nel 2013, il 46,1% delle esportazioni nazionali, contro il 29% delle imprese medie, ovvero quelle con un numero di addetti compreso tra le 50 e le 249 unità, e il 24,9% delle piccole imprese, quelle con meno di 50 addetti.

Nell'Annuario l'Istat parla poi delle affiliate di multinazionali estere che operano in Italia: al 2012 risultano essere 13.328. Una tipologia di imprese che impiega 1,2 milioni di addetti, realizzando un fatturato superiore ai 505 miliardi di euro. Il settore più interessato è quello dei servizi, con 9.597 imprese contro, per esempio, le 3.731 dell'industria.

Quelle che in Italia danno più lavoro sono quelle statunitensi con 263 mila addetti. A seguire troviamo quelle francesi, 248 mila, e quelle tedesche , 164 mila.

Le affiliate italiane all'estero (sempre nel 2012) sono invece 21.830, danno lavoro a 1,7 milioni di persone e realizzano un fatturato annuo pari a 546 miliardi di euro. Anche in questo caso la maggior parte di esse opera nel settore dei servizi non finanziari, con 11.810 imprese contro le 8.433 operanti nel settore industriale che presentano tuttavia, una maggiore rilevanza economica, sia in termini di fatturato (293 miliardi di euro) che di numero di occupati (oltre un milione).

In termini di occupati gli Stati Uniti sono al primo posto anche in questo caso: le affiliate italiane sono 2.066 e danno lavoro a più di 225 mila persone. Seguono Brasile e Germania, rispettivamente con 667 e 1.442 affiliate e 128 mila e 126 mila occupati.

Mentre le imprese a controllo nazionale realizzano il 74% delle esportazioni (a fronte del 25% delle multinazionali) quelle a guida estera sono più attive per i flussi in entrata, con una quota pari al 52,8%.