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Malasanità, l'iter per i risarcimenti: fino a 5 anni e spese da 30mila euro

Esistono anche studi legali che lavorano senza acconti, con la formula del compenso percentuale sul valore della causa

-afp

Agire per vie legali nei casi di malasanità può richiedere un esborso di circa 30mila euro nei casi più gravi e una causa con giudizio ordinario può arrivare a durare fino a 5 anni. E' quanto spiega l'avvocato Bruno Sgromo, specializzato in consulenza legale alle vittime di casi di malasanità, all'Adnkronos Salute.

"In media - sottolinea - uno studio di avvocati può richiedere una cifra che si aggira attorno agli 8mila euro. Per il giudizio ordinario si può arrivare anche a 30.000, nei casi di eventi molto gravi. Poi ci sono le spese vive (marche da bollo, tasse del tribunale che variano seconda dell'importo risarcitorio), che non superano i 3mila euro". Tuttavia, aggiunge Sgromo, "esistono anche studi che lavorano senza acconti, con la formula del compenso percentuale sul valore della causa".

Per richiedere il risarcimento ci sono una serie di alternative diverse in termini di tempo, di costi e di rischi. " Il primo step - spiega - è l'invio di una diffida stragiudiziale. Poi ci sono due scelte: il deposito di un ricorso per Accertamento tecnico preventivo (Atp) ex art. 696 bis C.p.c. o l'instaurazione di un giudizio di merito". Quindi "il giudice fissa l'udienza di comparizione delle parti per conferire l'incarico a un consulente tecnico d'ufficio (un medico legale o uno specialista)" per tentare una conciliazione tra le parti.

"Se la conciliazione non riesce - prosegue Sgromo - il giudizio prende avvio mediante la notifica di un atto di citazione e la successiva iscrizione a ruolo e si svolge come un normale giudizio civile e, pertanto, si conclude con un provvedimento di natura decisionale, con condanna alle spese della parte soccombente. La durata media del giudizio ordinario è di 3/5 anni".

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