Renzi: "La chiusura di Pompei è uno scandalo, serve responsabilità"
Il premier: "Fa male come lo sciopero di Alitalia". Poi, sulla crisi, aggiunge: "In tanti scommettono sul nostro fallimento, noi no". Cisl: "Renzi non sollevi polveroni". Uil: "Si scusino anche dirigenti e politici"
Quanto è accaduto a Pompei, con l'assemblea sindacale che ha provocato la chiusura degli scavi mentre migliaia di turisti attendevano in coda sotto il sole, è scandaloso. Lo scrive il premier Matteo Renzi nella sua enews. "Fa male come lo sciopero di Alitalia", aggiunge il premier, precisando che "nessuno mette in discussione il diritto all'assemblea sindacale o allo sciopero. Ma c'è anche bisogno di buon senso e di responsabilità".
"In un momento come questo - scrive Renzi - tenere migliaia di turisti venuti da tutto il mondo, sotto il sole per un'assemblea sindacale a sorpresa significa volere il male di Pompei. Significa fare il male di Pompei. Io non ce l'ho con i sindacati. Ma se continua così dovremo difendere i sindacati da se stessi. L'assemblea di venerdì a Pompei, in quelle modalità, in quelle forme, è semplicemente scandalosa. Continueremo a lavorare per Pompei, nonostante loro".
"Tanti scommettono sul nostro fallimento" - Il premier torna a parlare anche della crisi economica. "In tanti dicono che va tutto male. Scommettono sul fallimento. Noi no. Ci proviamo. Ogni giorno. Passo dopo passo. Noi non vogliamo solo tirare fuori l'Italia dalla crisi. Vogliamo riportarla al posto che merita: alla guida dell'Europa". Le due parole d'ordine, sottolinea, sono "riforme e crescita". "Se le riforme andranno avanti - e io ci credo - riusciremo a abbassare il debito, sbloccare i cantieri, abbassare le tasse. Il disegno è chiaro, non resta che realizzarlo! E il Pd non sarà mai più il partito delle tasse".
"Paghiamo troppe tasse, folle continuare così" - "In Italia paghiamo troppe tasse - afferma Renzi -. E' folle continuare così. La strategia è chiara: intanto combattiamo l'evasione. Se paghiamo tutti, paghiamo meno". Il premier quindi ha ribadito che "nel terzo anno" di governo "elimineremo tutte le tasse sulla prima casa (Tasi e Imu). Nel 2017, quarto anno, incideremo sull'Ires per abbassare le tasse alle imprese. Nel 2018 toccheremo scaglioni Irpef e pensioni minime".
La reazione dei sindacati - "Non serve al nostro Paese fare demagogia o sollevare polveroni" e "il sindacato confederale e in particolare la Cisl ha sempre avuto un ruolo responsabile". Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, dopo le parole di Renzi. "E' una delle poche volte in cui sono d'accordo con Renzi", ha commentato il leader Uil Carmelo Barbagallo, ma "le scuse dovrebbero arrivare anche da dirigenti e politici".
Uil: d'accordo con Renzi, ma colpe anche dirigenti - "E' una delle poche volte in cui sono d'accordo con Renzi". Così il leader Uil Carmelo Barbagallo, sottolineando di essersi gia' scusato, in passato, con turisti e cittadini per i disagi creati da manifestazioni sindacali ma anche che "in molte situazioni le scuse dovrebbero arrivare anche da dirigenti e politici" che non sanno risolvere i problemi dei lavoratori.
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