Gli istituti scolastici religiosi di Livorno dovranno pagare l'Ici: a stabilirlo due sentenze della Cassazione, con le quali la Suprema corte ha riconosciuto la legittimità della richiesta di pagamento avanzata nel 2010 dal Comune. Una sentenza che non è piaciuta alle scuole: "Costringeranno le scuole paritarie a chiudere", commenta a Radio Vaticana don Francesco Macrì, presidente della Fidae (Federazione Istituti di attività educative).
Le due sentenze, la 14225 e la 14226 depositate l'8 luglio, ribaltano quanto stabilito nei primi due gradi di giudizio, e secondo il Comune "sentenziano che, poiché gli utenti della scuola paritaria pagano un corrispettivo per la frequenza, tale attività è di carattere commerciale, 'senza che a ciò osti la gestione in perdita'. In proposito il giudice di legittimità ha precisato che, ai fini in esame, è giuridicamente irrilevante lo scopo di lucro, risultando sufficiente l'idoneità tendenziale dei ricavi a perseguire il pareggio di bilancio. E cioè, il conseguimento di ricavi è di per sé indice sufficiente del carattere commerciale dell'attività svolta".
Il contenzioso è nato nel 2010 in seguito alla notifica da parte dell'ufficio Tributi di Livorno di avvisi di accertamento per omessa dichiarazione e omesso pagamento dell'Ici per gli anni dal 2004 al 2009. "In particolare - spiega il comunicato del Comune - gli importi relativi alle scuole 'Santo Spirito' ed 'Immacolata' sono pari a 422.178 euro. Si ricorda che anche la Commissione Provinciale Tributaria di Livorno aveva stabilito che l'Ici fosse dovuta, respingendo i ricorsi degli istituti". A questo punto, dopo le sentenze, il Comune sottolinea che "si provvederà a notificare anche gli importi dovuti per le annualità 2010 e 2011, imponibili a fine Ici. Queste sentenze assumono, tra l'altro, rilievo ai fini dell'interpretazione delle disposizioni in materia di Imu, relativamente all'imposizione fiscale dall'anno 2012".