Alcune decine di immigrati, una quarantina secondo le testimonianze dei superstiti, sarebbero annegati in seguito al naufragio di un gommone avvenuto al largo delle coste della Libia. A raccontarlo sono stati i sopravvissuti, sbarcati giovedì pomeriggio ad Augusta dalla nave militare tedesca Schleswig-Holstein che ha soccorso complessivamente 283 profughi a bordo di tre diverse imbarcazioni.
I superstiti del naufragio, 88 in tutto, sono stati raccolti in un primo momento da una nave mercantile, poi sono stati affidati alla nave militare tedesca approdata ad Augusta. Agli operatori dell'organizzazione umanitaria Save the Children hanno raccontato che erano oltre 120 su un gommone fatiscente partito nella notte tra lunedì e martedì da un porto della Libia.
A un certo punto i tubolari del gommone si sarebbero sgonfiati e il battello avrebbe cominciato a imbarcare acqua. Una quarantina di migranti, tra i quali alcune donne e bambini, sarebbero finiti in mare annegando nel giro di pochi minuti. Gli altri si sarebbero aggrappati al gommone semi affondato fino all'arrivo dei soccorsi.
Le testimonianze dei sopravvissuti vengono ritenute attendibili dall'organizzazione umanitaria. "Abbiamo parlato con diversi di loro - spiega Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save the Children - e le versioni sono concordi. Ho davanti a me un ragazzo in lacrime perché ha perduto il fratello. Le vittime sarebbero tutte originarie di paesi dell'area sub sahariana".