La gestione dei bilanci e la redazione dei consuntivi, fermi al 2012, del Consiglio regionale dell'Abruzzo sono finite nel mirino della Corte dei Conti, che ha chiesto lo scioglimento dell'ente. La parola passa ora al Consiglio dei ministri, che esaminerà il caso. Tre gli scenari possibili: Roma accetta le argomentazioni dell'ente concedendo un periodo per sistemare le cose; commissariamento del bilancio; attivazione dell'iter per lo scioglimento. Ma l'assessore al Bilancio della Regione Abruzzo assicura: "Nessun pericolo di scioglimento".
"Non c'è alcun pericolo di scioglimento del Consiglio regionale", afferma l'assessore al Bilancio della Regione Abruzzo, Silvio Paolucci, in merito alle conseguenze del provvedimento della Corte dei Conti che ha chiesto lo scioglimento dell'assemblea regionale per gravi inadempienze nella gestione dei conti.
"Alcuni elementi evidenziati dalla Corte dei Conti costituiscono ostacoli già superati dalla Regione ed altri sono in fase di superamento. Resta ovviamente da lavorare ancora", aggiunge l'assessore.
"Fermo restando la consapevolezza delle difficoltà della Regione a perseguire l'allineamento del ciclo di programmazione finanziaria, derivante in grandissima parte dai ritardi accumulati negli anni passati, l'attuale Giunta regionale - continua l'assessore Paolucci - ha raggiunto l'importante obiettivo di approvare il riaccertamento dei residui al 31.12.2013. La deliberazione (n. 546) è stata assunta il 26 giugno scorso ed è in fase di trasmissione alla Corte dei Conti".
Quindi Paolucci ribadisce che "la Regione Abruzzo, anche in considerazione del quadro nazionale e nel contesto delle altre Regioni, ha messo in campo un'azione di forte risanamento dei conti sia per quanto riguarda il bilancio sia per quanto riguarda la sanità e che, in virtù dei dispositivi normativi del decreto sugli enti territoriali (cui il governo regionale ha dato un contributo importante), l'ammortamento del disavanzo, che verrà definito con precisione, sarà sostenibile".