OMICIDIO EFFERATO

Giovane sgozzato, le prime ammissioni dei due fermati: movente la gelosia

Una fonte investigativa: "Si stanno rendendo conto ora di quanto è accaduto". Domenica i genitori e gli amici avevano denunciato la scomparsa del ragazzo

© facebook| Ismaele Lulli 

Un ragazzo di 17 anni, Ismaele Lulli, scomparso da domenica nel Pesarese, è stato sgozzato. Il suo corpo è stato rinvenuto in località San Martino in Selva Nera a Sant'Angelo in Vado, non lontano da Urbino, in un dirupo nei pressi della chiesa, con un profondo taglio alla gola. Per la vicenda i carabinieri hanno prima interrogato e poi fermato due giovani albanesi.

Movente legato alla gelosia - I due, 19 e 20 anni, hanno cominciato a collaborare facendo le prime ammissioni. "E' come si stessero rendendo conto ora dell'enormità di quanto accaduto", racconta una fonte investigativa che parla di "un delitto da videogame". E' stato confermato il movente legato alla gelosia da parte del ventenne albanese nei confronti della fidanzata. Il clima a Sant'Angelo in Vado è molto teso: quando i due ragazzi sono stati trasferiti dalla caserma dei carabinieri di Sant'Angelo in Vado al carcere di Villa Fastiggi a Pesaro, una folla che si era raccolta ha cercato di colpire a calci e pugni i mezzi delle forze dell'ordine e lanciato invettive.

I militari sono riusciti ad evitare conseguenze peggiori dovute al dolore e all'esasperazione sui due fermati, a cui è stato possibile risalire attraverso i tabulati del cellulare della vittima. Nel piccolo paese tutti conoscevano Ismaele e la sua famiglia.

Domenica la denuncia della mamma - Di Ismaele si erano perse le tracce da domenica pomeriggio, quando aveva inviato un sms ai familiari che diceva: "Cambio vita, vado a Milano, non mi cercate". Ma non si esclude che a scriverlo siano stati i suoi assassini per ritardare le ricerche. Ismaele, che frequentava il secondo anno dell'istituto alberghiero di Piobbico, viveva con la madre e una sorella più piccola. Domenica sera non era tornato a casa e la madre si era rivolta ai carabinieri. Contemporaneamente gli amici avevano lanciato una serie di appelli su Facebook con la sua foto.

Sarebbe stato ucciso altrove - Il corpo di Ismaele è stato trovato a pancia in giù. Che ad agire siano state più persone, lo fanno pensare i segni di trascinamento del corpo: il ragazzo è stato ucciso accanto a una croce in ferro e poi gettato in un dirupo. Per farlo, dato che Ismaele era magro, anche se alto un metro e ottanta, dovevano essere almeno in due. A compiere la macabra scoperta è stato un passante, che ha visto il corpo e ha subito chiamato i soccorsi.

Un delitto feroce - Quanto al movente, si pensa ad uno sgarro per questioni di ragazze o a debiti non pagati per piccolo spaccio di droga. In ogni caso ad un chiarimento finito in tragedia, se non addirittura a un omicidio premeditato. Il giovane, infatti presenta sul corpo diverse tracce di nastro adesivo per pacchi, come se avessero tentato di legarlo. Oppure è stato legato e poi il caldo di questi giorni ha fatto gonfiare il corpo e i legacci sono saltati. Un delitto feroce: chi lo ha sgozzato lo ha fatto con violenza, tanto che Ismaele è stato quasi decapitato. Sul corpo altri tagli e escoriazioni, ma sarà l'autopsia a stabilire se si tratti di ferite da trascinamento o riportate durante la caduta nel dirupo, oppure di coltellate inferte post mortem.

Il sindaco: "Vittima del nostro tempo" - "E' una vittima del nostro tempo, i nostri giovani hanno un vuoto 'gestionale' dai 13 ai 18 anni". E' il commento del sindaco di Sant'Angelo in Vado, Giannalberto Luzi, che ha annunciato il lutto cittadino per il giorno dei funerali. "Mi sento colpito come sindaco, ma anche come genitore. E' una morte diversa da quella di quel ragazzo che ha preso l'ecstasy a Riccione, ma forse è anche simile. Credo che spesso siamo chiusi a quello che ci succede intorno e le vittime spesso sono i nostri ragazzi".

Trovati indumenti insanguinati - Nelle vicinanze del luogo in cui è stato rinvenuto il corpo di Ismaele sono stati trovati degli indumenti insanguinati. I carabinieri non confermano però il ritrovamento di due zaini, riportato da alcune fonti. Recuperato anche il cellulare del ragazzo, da cui era partito un sms ai familiari probabilmente inviato dai suoi assassini per ritardare le ricerche. Sul posto sono intanto arrivati i carabinieri del Ris.