La musica grande protagonista al "Festival dei due Mondi" di Spoleto, che si è concluso con il tradizionale "Concerto in Piazza", con la Orchestra Giovanile Italiana diretta da Jeffrey Tate che ha proposto musiche di Shubert e Brahms. Suggestivo anche il concerto "La Dolce Vita" dedicato alle musiche del cinema italiano con la partecipazione tra gli altri di: Alice, Tosca, Morgan, Raphael Gualazzi e con la direzione di Steve Mercurio "vecchia conoscenza" della manifestazione Umbra.
Al teatro romano altro suggestivo appuntamento con "3 Piano Generations" il progetto ideato dal compositore premio Oscar Luis Bacalov con RIta Marcotulli a Alberto Pizzo, quest'ultimo gradito ospite questa settimana a "Popular". Pizzo arriva a Spoleto dopo avere calcato i palcoscenici dei prinicipali festival italiani ed è reduce da una registrazione ai prestigiosi "Abbey Road Studios" di Londra, dove nacquero tra l'altro i capolavori di band come i Beatles ed i Pink Floyd. "Direi che il nostro progetto nasce logisticamente complicato - dice il maestro Pizzo -, dal momento che non è semplice collocare tre piani "gran coda" in un'unica location, serve una grande intesa tra i musicisti per offrire al pubblico non solo uno spettacolo all'altezza ma anche emozioni. Il nostro è un continuo "work in progress" dal momento che stiamo cercando di ampliare il nostro repertorio: dalla musica classica, alla contaminazione, al jazz e naturalmente alla musica per il cinema.
Com'è stato confrontarsi con Bacalov e la Marcotulli?
Io non sono un jazzista puro, ma mi trovo bene con Rita Marcotulli la nostra "new entry", la ritengo perfetta per il progetto perché lei ha sia la matrice classica che quella jazzistica quindi funzionale al nostro repertorio, anche perché molto brava nel comporre.Con il maestro Bacalov c'è un grande rapporto, non solo artistico ma anche umano, mi ha colpito la sua grande umiltà e la sua predisposizione al dialogo con me e con Rita circa i brani da proporre al pubblico e che di volta in volta vanno ad arricchire il nostro repertorio.
Giorgio Ferrara direttore artistico della manifestazione ha già dato una ghiotta anticipazione sulla prossima edizione del Festival che si concluderà con il concerto di un altro grande pianista: Stefano Bollani.