Un test in grado di riconoscere e diagnosticare il morbo d'Alzheimer fino a dieci anni precedenti alla comparsa dei primi sintomi. E' l'invenzione del 15enne inglese Krtin Nithiyanandam, che ha sviluppato un anticorpo che agisce come un "cavallo di Troia" per penetrare nel cervello e legarsi a speciali proteine neurotossiche che sono presenti nelle prime fasi della malattia. La scoperta consentirebbe a pazienti e famiglie di prepararsi per tempo.
La ricerca per contrastare lo sviluppo dell'Alzheimer ha di recente segnato alcune importati conquiste: dalla scoperta della causa scatenante alla messa a punto di ultrasuoni in grado di ripristinare la memoria, passando per terapie basate sull'alimentazione. Lo studio del 15enne di Epsom, però, potrebbe rivoluzionare l'ambito della prevenzione della malattia consentendo con largo anticipo, ad esempio, l'organizzazione di una cura farmacologica efficace e personalizzata.
Molecole fluorescenti - "Il principale vantaggio del mio test è che potrebbe essere usato per diagnosticare la malattia di Alzheimer puntando su alterazioni fisiopatologiche, alcune delle quali possono verificarsi un decennio prima della comparsa dei sintomi", ha spiegato Krtin. E il tutto grazie a delle molecole fluorescenti che evidenziano le zone in pericolo senza analisi invasive, ma durante una "semplice" scansione cerebrale.
Oltre la barriera del cervello - Le malattie neurodegenerative come la demenza sono estremamente difficili da scovare e trattare a causa della barriera emato-encefalica, una sorta di "fortezza" cellulare che circonda i vasi sanguigni nel cervello e li protegge da tutto ciò che risulta "estraneo". Ma non dagli anticorpi ideati da Krtin, che possono oltrepassare la barriera e "svelare" il potenziale sviluppo dell'Alzheimer.
"Nessuno dovrebbe avere l'Alzheimer" - "L'Alzheimer uccide ogni anno più persone del cancro al seno e alla prostata messi insieme ed è considerata una delle più grandi sfide mediche del ventunesimo secolo", ha dichiarato il 15enne. E ha aggiunto: "Ho imparato a conoscere i suoi effetti crudeli e devastanti e come interferisce con la vita quotidiana, e nessuno dovrebbe vivere con questa malattia così debilitante". Grazie alla sua ricerca, Krtin si è aggiudicato un posto tra i finalisti della Google Science Fair, che mette in palio una ricca borsa di studio per finanziare la ricerca medico-scientifica.