Rischia di diventare una situazione esplosiva quella di Quinto di Treviso, comune di 9870 abitanti, dove ieri la Prefettura ha trovato un tetto a circa 100 profughi, arrivati in paese su due bus provenienti dall'ex Trevisoservizi e da Villorba. I residenti sono scesi in strada a protestare contro questa decisione improvvisa. Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, non ci sta: "Fa bene la gente a reagire contro un governo che oggi cosi piccolo scarica senza preavviso due corriere di clandestini, senza identità, senza storia, senza controlli medici".
Tra urla di protesta e grida di rabbia i residenti del piccolo comune di Treviso hanno cercato di evitare, con tutte le loro forze, lo smistamento dei profughi all'interno delle palazzine. Per il clima di tensione richiesto l'intervento degli uomini della Celere e dei carabinieri che hanno cercato di riportare la calma.
Uno dei motivi della contestazione è il timore da parte dei residenti di una svalutazione del valore delle abitazioni, causate dalla presenza degli stranieri sistemati in via provvisoria. La collocazione è stata trovata a Quinto attraverso una convenzione stipulata fra la società immobiliare proprietaria dei condomini e una coop che si occupa della gestione dei rifugiati. I trenta appartamenti affittati ai migranti sono infatti adiacenti ad altri dieci abitati da trevigiani.
La polemica politica - Alcuni esponenti delle amministrazioni locali, come il capogruppo leghista in consiglio comunale Luca Girotto, si sono recati sul posto per sostenere i cittadini. Il governatore Zaia insiste: "Ormai non sono più solo i sindaci a ribellarsi, ma anche i cittadini, in un territorio che continua a pagare un prezzo elevatissimo a causa del dilettantismo di Renzi e Alfano. Ben 574 sindaci della regione han detto basta, ed oggi anche i cittadini. Giustamente siamo tutti stanchi di pagare un prezzo così elevato all'insipienza del governo".