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Tradimenti vacanzieri: come affrontarli senza soffrire troppo

C’è chi perdona e chi non riesce a passarci sopra: in ogni caso, mai lasciarsi sopraffare

È uno sgradevole “effetto collaterale” che a volte l’estate porta con sé, specie se si fanno vacanze separate: quando ci si ritrova alla fine delle ferie ci accorgiamo che con il nostro partner “qualcosa non va”: durante le ferie lui si è concesso qualche esperienza di troppo, ma non è stato abbastanza bravo da nasconderne completamente i segni. Come comportarsi? Non esistono ricette valide per tutti: l’impatto nello scoprire un tradimento è duro e traumatico, e ciascuno reagisce a modo proprio. L’unica indicazione che può valere per tutti è che non dobbiamo lasciarci sopraffare dalla scoperta: occorre accettare la situazione come un dato di fatto e trovare il modo per andare avanti. 

UN ESAME DI COSCIENZA – La ragione per cui si è creata questa dolorosa situazione è un problema cruciale: il nostro rapporto era già traballante e un incontro irresistibile è stato solo il passo finale che ha fatto cadere un castello di carte fragile e malfermo? Oppure si è trattato di un fulmine a ciel sereno? E quale importanza ha la nuova storia per il nostro lui? Se si tratta di una scappatella di poca importanza e lui è sinceramente pentito e pronto a fare ammenda, possiamo provare a fare lo sforzo di perdonare e passarci sopra: dl resto, si sa, gli amorini estivi hanno di solito vita breve. Se la storia invece è importante e coinvolge sentimenti profondi, è il caso di ripensare seriamente a tutto il rapporto. Lo stesso vale se il tradimento è un “vizietto” che tende a ripresentarsi: in questo caso non si tratta di un episodio sporadico e circoscritto, ma di un patto di fiducia che viene messo in discussione in modo sistematico e continuo. È anche il segnale che qualcosa di importante non funziona: sta a ciascuno scoprire di che si tratta e se c’è un modo per porvi rimedio. 

I NOSTRI SENTIMENTI – Qualunque sia l’esito del nostro esame di coscienza, il dolore e il senso di frustrazione non cambieranno. E abbiamo tutte le ragioni: il nostro partner ha rotto un patto di fiducia nei nostri confronti e i sentimenti dolorosi e di rabbia hanno una totale giustificazione. Prendiamoci dunque qualche tempo per assorbire l’impatto e confrontarci con quello che proviamo. Inutile negare la realtà e cercare di fingere che non sia avvenuto niente: anche se decidiamo di mantenere il silenzio e di rivelare al partner che lo abbiamo scoperto, nel nostro cuore le cose non saranno più come prima. In un momento tanto complesso e faticoso, concediamo a noi stesse di dare l’assoluta precedenza a quello che serve a noi: scegliamo di tacere se questo ci aiuta a recuperare la calma e il controllo, oppure cerchiamo la compagnia di qualcuno a cui siamo affezionate e per cui proviamo fiducia. Siamo accondiscendi nei confronti dei nostri bisogni, a partire dal bisogno di sfogare una giusta collera. 

I PASSI DA FARE – Se siamo certe del tradimento e lui sembra pronto ad ammetterlo, potrebbe essere una sottile punizione impedirgli di confessarlo. Ammettere le proprie colpe potrebbe servire a liberargli la coscienza e ad alleggerire il suo senso di colpa: meglio lasciarlo cuocere “nel suo brodo” per un po’. Questo tempo potrebbe servire a noi per valutare la gravità della situazione e prendere le nostre contromisure, ad esempio decidendo se passare sopra alla cosa o scegliere di troncare. Appena siamo in grado di gestire le nostre emozioni è indispensabile però avviare un dialogo serio e costruttivo: solo in questo modo potremo capire se ci sono i presupposti per fare continuare il rapporto e se siamo disposte a questo passo.  

LE COSE DA EVITARE – Facciamo tutto il possibile per proteggere noi stesse e per evitare di soffrire più dello stresso necessario. Affidiamo i nostri pensieri a uno stretto numero di confidenti (l’ideale è uno, massimo due), per avere una spalla a cui appoggiarci e un contradditorio sereno: meglio non dare troppa pubblicità alla cosa per evitare di trasformare un incidente di percorso in un pettegolezzo. No anche alla maldicenza sui social: i post pieni di insulti e di rabbia fanno male innanzi tutto a noi stesse e sono una vendetta da cui si trae poca gioia e molto imbarazzo. Se decidiamo di troncare il rapporto, blocchiamo i contatti del nostro ex e dei suoi amici ed evitiamo di consultare le pagine che ci riportano troppo da vicino alla nostra storia finita male. 

VOLTARE PAGINA – Se, dopo un dialogo chiarificatore, abbiamo deciso di perdonare, voltiamo pagina il più in fretta possibile e cerchiamo di riprende la nostra vita normale, meglio se su presupposti diversi e più solidi. Lo stesso vale se, al contrario, abbiamo scelto la via della separazione: chiudiamo il capitolo nel modo più netto possibile, cerchiamo di cambiare le nostre prospettive, a cominciare dai luoghi e dalle persone che frequentavamo insieme al nostro ex e che ci farebbero avvertire in modo più cocente il dispiacere della perdita. Dedichiamoci a cose diverse, immergiamoci nel lavoro o in qualche attività coinvolgente e, magari, regaliamoci un nuovo look con un bel taglio di capelli e qualche abito nuovo che ci faccia sentire belle: l’unico ruolo da rifiutare è quello della persona abbandonata e infelice, incapace di reagire.  

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