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Tabaccaia uccisa ad Asti, il marito: "Maria Luisa non aveva nemici"

Il "cattivo" era lui, lei era sempre sorridente. Il cruccio di non aver mai installato telecamere di sorveglianza

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Maria Luisa Fassi era "una donna meravigliosa. Limpida come l'acqua che sgorga dalle montagne, un libro aperto, non una donna che aveva dei segreti". Lo dice il marito Valter Vignale che, in un'intervista alla Stampa, ha deciso di sgombrare il campo da ogni equivoco o pettegolezzo. "Ho sentito troppe falsità, ipotesi fantasiose, dice. "Era una donna che non aveva segreti".

"Quello che mi interessa adesso è far sapere, a chi non la conosceva, che persona meravigliosa fosse Maria Luisa, dice ancora l'uomo. "Nessuno poteva avercela con lei. È impossibile. Ero io quello cattivo tra i due. Ero io quello che si lamentava quando un cliente trasandato e sporco entrava in tabaccheria a chiedere qualcosa. Lei mi riprendeva e gli sorrideva".

Il suo cruccio prosegue parlando al quotidiano torinese, è non aver installato delle telecamere all'interno del negozio. "Questo è il mio rimorso, il peso che dovrò portarmi addosso per sempre. Ci avevo pensato tante volte, poi non l'ho mai fatto. Pensavamo non fosse necessario".

Una volta, racconta "hanno tentato di rubare delle stecche di sigarette dalla macchina. Con mia moglie avevamo detto: in caso di rapina diamo tutto ciò che chiedono e basta". Poi quelle 45 coltellate, ancora senza un perché, senza un colpevole.

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