Quasi tutti gli indicatori economici sembrano confermare la graduale ripresa dell'Italia, o almeno sembrano indicare il superamento della fase più difficile e acuta della crisi. Ma non sono solo i dati macroeconomici a dare questa impressione, anche la percezione dei consumatori stessi, benché più ottimista o pessimista della realtà (a seconda dei casi), sembra indicare, più o meno, un recupero di fiducia.
Dalle rilevazioni dell'Istat emerge infatti come, nella percezione dei consumatori, la crescita del Pil sia più elevata di quanto non lo sia realmente, ipotizzando comunque una risalita. Analogamente la dinamica del mercato del lavoro viene percepita peggio di quanto non sia.
Per essere più chiari: in media gli intervistati dall'Istat indicano un Pil per il 2014 pari al +0,1% contro il -0,4% registrato dall'Istituto di statistica nazionale. È chiaro quindi che, secondo la percezione degli italiani l'Italia stia, economicamente parlando, comunque meglio rispetto al passato.
Oltre a dimostrare come la situazione economica del Paese venga percepita dagli italiani, l'analisi sul 2015 dimostra inoltre come, con il passare degli anni, migliori la percezione stessa dei consumatori che, rispetto agli anni passati, si avvicina sempre più al dato reale. Forse per una crescente attenzione, spinta proprio dalla crisi economica, verso determinati indicatori.
Mentre dall'indagine sul 2015 è emersa una differenza di 0,5 punti percentuali tra il dato reale del Pil del 2014 (-0,4%) e quello percepito (+0,1%), nel 2014 la differenza era di 1,6 punti percentuali e di 1,4 l'anno precedente.
Per quanto riguarda invece il tasso di disoccupazione, la percezione dei consumatori italiani conferma l'andamento negativo del mercato del lavoro (anche in questo caso accentuandolo) e la sua fase di stagnazione.
In questo caso il 61,9% degli intervistati, dunque oltre sei su dieci, indica un tasso di disoccupazione pari al 19,7% contro il 12,7% del dato ufficiale di marzo 2015.
Diverso il caso dell'inflazione. Mentre il dato ufficiale del 2014 si è attestato al -0,1%, gli intervistati hanno riferito di aver percepito una crescita dell'inflazione pari al 4,5%. Questo perché, essedo sceso il potere d'acquisto delle famiglie nel corso degli anni più critici della crisi, la percezione dei consumatori ha indicato automaticamente un aumento dell'inflazione. Del resto, la Consob, nel Rapporto sulle scelte d'investimento degli italiani, ha sottolineato come quasi la metà degli intervistati non abbia ben chiaro il concetto di inflazione.