ICONA ANNI 80

Rettore, il compleanno della "divina". Ma gli anni sono un mistero...

Icona della musica pop e di stile degli anni 80, la cantante veneta festeggia ma sulla reale data di nascita le notizie sono discordanti

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Ha segnato in maniera indelebile gli anni 80 della musica italiana. Come icona di stile, con continui passaggi dal punk alla femme fatale, ma anche con una serie di hit indimenticabili. Donatella Rettore, anzi solo Rettore, compie gli anni. Quanti? Mistero. Sul suo sito lei non lo scrive, tra wikipedia e Facebook le date discordano. Ma in fondo la data per (come lei si definisce) una "divina" non è importante.

Eh sì. Perché lei direttamente non lo dice (sul sito, nella sezione biografia, ironicamente scrive "l'anno, ovviamente, ad una divina non si chiede!"). E se per molti oggi la cantante compirebbe 60 anni, secondo la sua pagina Facebook ne compirebbe 52, mentre Wikipedia, che si rifà all'elenco artisti IAMIE, sposta indietro la data di nascita di 10 anni.

Ma ripetiamo che in fondo poco conta. L'importante è festeggiare un personaggio chiave della musica italiana tra la fine degli anni 70 e i primi 90. Biondissima regina delle classifiche, tra sperimentazione, aggressività e denuncia sociale. E' stata capace di spaziare dal rock al pop, con incursioni nella dance e nello ska (con cui vinse il Festivalbar, proprio con "Donatella"). Nelle sue canzoni hanno trovato spazio il doppio senso provocatorio così come temi come l'aborto e il suicidio in anni in cui non era affatto facile farlo.

In questi giorni la bionda artista di Castelfranco Veneto è impegnata con un tour estivo che la porta nelle piazze d'Italia. Ma la passione per le sette note di Rettore nasce da lontano, da quando a 10 anni mette su il suo primo complessino "I Cobra" con il quale si esibisce nelle parrocchie cantando le canzoni di Caterina Caselli e guadagnando 500 lire a serata. Ragazzina ribelle e insofferente alla disciplina, dopo la maturità decide di trasferirsi a Roma per inseguire il suo sogno: diventare una cantante. Nel '73 è la spalla del tour estivo di Lucio Dalla, che le insegna a cantare sul serio, e incide il suo primo singolo. Ma gli esordi in stile cantautore anni 70 non sono clamorosi e, nonostante un passaggio al Festival di Sanremo del '74, dovrà attendere il 1979, con un nuovo look e un genere più rock, per vedersi spalancare le porte dello showbiz: a darle il successo è "Splendido Splendente". La strada ormai è aperta. L'anno dopo arriva l'album "Magnifico Delirio", per il cui lancio viene scelta la metaforica e sfrontata "Kobra", forse la sua canzone più famosa. In bilico tra kitsch, trash e genialità, la cantante veneta riceve le attenzioni della coppia Elton John e Bernie Taupin che scrivono per lei "Remember". Quella con Elton John sarà una collaborazione che continuerà anche nei mesi successivi, con nuovi brani firmati dall'artista inglese.

Anche la censura la osserva con attenzione e all'inizio è inflessibile con "Lamette" (1982), che inneggia con ironia al suicidio: "Dammi una lametta che mi taglio le vene", è il ritornello che ancora oggi viene ricordato del brano cult, che nel 2006 sarebbe stato utilizzato nella colonna sonora del film "Notte prima degli esami" di Fausto Brizzi. Nella classifica dell''83 di "Tv Sorrisi e Canzoni" degli artisti che hanno venduto più 45 giri negli ultimi 10 anni Rettore è settima, seconda donna preceduta solo da Mina. Nel 1987 l'amica Giuni Russo scrive un brano che le ricorda l'estro dei grandi successi di Donatella e così le propone di cantare insieme nel brano "Adrenalina": un duetto all'insegna dell'energia e del divertimento, mai finito in un disco della Rettore. Tra la fine degli Ottanta e i primi Novanta, l'astro di Donatella è però in calo: la morte dei genitori, la stanchezza, i cambi di etichetta la affaticano, anche se non la allontano dal suo pubblico. Nel 2003, dopo quasi dieci anni di silenzio discografico, interrotti soltanto dal live del 1996, pubblica l'EP Bastardo, in cui conferma uno stile sempre all'avanguardia, aperto alle tendenze più stravaganti, e la solita ironia scanzonata e tagliente. Altri due dischi di inediti escono nel 2005 ("Figurine") e nel 2011 ("Caduta massi"). In particolare l'ultimo dimostra che la sua vitalità è tutt'altro che sopita e avrebbe meritato maggior fortuna.