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Andrea Bocelli: "Durante il lockdown mi sono sentito umiliato e ho trasgredito alle regole..."

Al convegno in Senato dei "negazionisti del Covid", organizzato tra gli altri dall'onorevole Vittorio Sgarbi il tenore confessa di essersi sentito offeso dalla privazione della libertà

Convegno "negazionisti" del Covid19, Salvini senza mascherina

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Matteo Salvini si rifiuta di indossare la mascherina, malgrado gli inviti dei funzionari del Senato, durante tutta la durata di un convegno dell'ala dura contro il governo sulla lotta al Covid19, organizzato da Armando Siri e Vittorio Sgarbi: quelli che dalle opposizioni sono stati definiti i "negazionisti" alla Bolsonaro o alla Trump. Un gesto forte, in una sede istituzionale, la biblioteca di Piazza della Minerva, che provoca un vespaio di proteste, con cui il segretario leghista, aderisce, anche violando le regole, alla tesi portata avanti dall'iniziativa secondo cui, come dice Sgarbi "il virus non c'è più". Salvini parla della necessità di un ritorno alla normalita' in tempi brevissimi. "Ho visto una signora al mare entrare in acqua con la mascherina. Vuol dire che c'e' da fare lavoro di recupero importante, un lavoro culturale", racconta. Bocciato senza appello anche il saluto con il gomito definito "la fine della specie umana. Se uno mi allunga la mano io commetto un reato e gliela stringo".  

C'era anche Andrea Bocelli al convegno in Senato dei cosìddetti "negazionisti del Covid", dal titolo “Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti”, organizzato tra gli altri da Vittorio Sgarbi. E le sue affermazioni hanno già sollevato un polverone sui social. "Mi sono sentito umiliato e offeso come cittadino quando mi è stato vietato di uscire di casa. Devo anche confessare, e lo faccio qui pubblicamente, di aver anche in certi casi disobbedito volontariamente a questo divieto", ha detto il tenore.

Bocelli ha giustificato la sua trasgressione aggiungendo: "Non mi sembrava giusto né salutare. Ho una certa età e ho bisogno di sole e di vitamina D". Raccontando i momenti più duri del lockdown e di come li ha vissuti, il tenore, che è stato colpito dal coronavirus insieme alla moglie e una volta guarito ha donato il plasma, ha anche spiegato: "Ho accolto questo invito ma sono lontano dalla politica". 

"Quando siamo entrati in pieno lockdown ho anche cercato di immedesimarmi in chi doveva prendere decisioni così delicate. Poi ho cercato di analizzare la realtà e mi sono reso conto che le cose non erano così come ci venivano raccontate", ha aggiunto.

Bocelli ha anche criticato la velocità con cui sono state chiuse le scuole e sul tema si è espresso così: "Mi preme rivolgere un appello per dire che bisogna riaprire le scuole e riprendere i libri in mano. Non posso pensare che i nostri ragazzi, io ho una figlia di 8 anni, debbano trovarsi in classe con la mascherina". E ha poi concluso dicendo: "Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità?".

Parole che fanno già discutere e che hanno scatenato commenti duri da parte di molti follower del tenore: "Grande delusione", scrive qualcuno, mentre un altro ha ammesso che "le parole pronunciate ci feriscono".

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