Sarà in due fasi la stagione autunnale della Scala di Milano che inizierà il 4 settembre con il "Requiem" di Verdi diretto da Riccardo Chailly nel Duomo di Milano e poi ripetuto il 7 a Bergamo e il 9 a Brescia, cioé le province più colpite dal coronavirus. Il teatro riaprirà le sue porte il 12 settembre con la "Nona" di Beethoven, che con l'inno alla gioia è un messaggio di speranza e europeisti, visto che è l'inno dell'Unione.
Nella prima fase, fino a fine ottobre, ci sarà un programma che tiene conto delle restrizioni, con ad esempio "Traviata" e "Aida" in forma di concerto mentre "Boheme" a novembre sarà una messa in scena completa. Fra le novità il ritorno di Daniel Barenboim. Dopo aver lasciato il 1° gennaio 2015 in anticipo di due anni il ruolo di direttore musicale del teatro milanese, il maestro era tornato solo una volta (nel 2016 per inaugurare la stagione di concerti della Filarmonica). Ma la vera notizia è che tornerà con un regalo: si esibirà rinunciando al cachet il 5 dicembre in un concerto in cui eseguirà al pianoforte le variazioni Diabelli.
Nel presentare il programma autunnale, il sovrintendente Dominique Meyer ha spiegato che a causa della pandemia di Covid-19 e la conseguente chiusura, "la Scala ha perso 23 milioni di euro da biglietteria".
Un gala di ballo il 23 settembre con Roberto Bolle Svetlana Zakarova e Alessandra Ferri (che include il "Bolero" nella coreografia di Bejart), la "Cenerentola" per bambini, una serie di concerti (anche di Maurizio Pollini il 27 settembre), e recital delle grandi star della lirica come Anna Netrebko, Jonas Kaufmann, un concerto con Placido Domingo a dirigere l'orchestra dell'Accademia chiudono il programma.
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