ammutinamento editoriale

Dalla libraia "no" al libro di Schettino "Non vogliamo essere complici"

A Livorno la titolare di una libreria si rifiuta di vendere la pubblicazione del capitano della Costa Concordia, chiedendo rispetto per le vittime

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"Non ci vogliamo rendere complici della giustificazione di un uomo che ha causato la morte di trentadue persone". Sono le parole di Cristiana Ricci, titolare della "Libreria Marradi" di Livorno. La donna commenta così la decisione di non vendere nel suo negozio il libro di Francesco Schettino, il capitano della Costa Concordia. "Rispetto per le vittime del naufragio", dice Cristiana.

Solidarietà alle vittime - Sulle vetrine della libreria è stato affisso un cartello per comunicare la decisione ai lettori. La libraia in questo modo rinuncerà alla vendita del libro che, anche grazie alle recenti polemiche, promette di essere un volume di successo.
"Sarebbe bello se ogni libreria indipendente si assumesse la responsabilità di non vendere il libro di Schettino come abbiamo fatto noi, magari a partire da quelle di Livorno, sarebbe un segnale di solidarietà alle famiglie delle vittime", prosegue la responsabile della libreria, come riporta "Il Tirreno".

"Curiosità morbosa per queste tragedie" - La scelta di Cristiana ha fatto rapidamente il giro dei social, trovando appoggio da parte di molti livornesi e non solo. Qualcuno ha però anche criticato la mossa della libreria, ma Cristiana prosegue per la sua strada: "Intorno a queste tragedie spesso nasce una curiosità morbosa. Noi diciamo no ad un guadagno fondato sulla morbosità nei confronti di una tragedia".