ADDESTRATI PER UCCIDERE

Napoli, sui tetti del centro storico il poligono per addestrare i baby boss

Trovate armi e munizioni. I proiettili di rimbalzo avrebbero potuto colpire le persone che abitano nelle numerose case circostanti

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Secondo i carabinieri i tetti del centro storico di Napoli vengono usati come poligono di tiro per i baby boss. Nel borgo Sant'Antonio Abate i militari hanno trovato una pistola, 51 munizioni e 22 cartucce per fucile. E, sul tetto di un edificio dove abita il parente di uno dei giovani coinvolto nelle sparatorie dei giorni scorsi è stato scoperto il poligono di tiro: le antenne paraboliche sforacchiate dai colpi.

Nella ricostruzione degli investigatori, i giovanissimi utilizzavano pistole vere proprio come i loro coetanei i joystick per console.

I carabinieri hanno accertato che i colpi venivano sparati in diverse direzioni, contro le antenne paraboliche e contro i muri di confine senza finestre; i proiettili di rimbalzo, però, avrebbero potuto colpire le persone che abitano nelle numerose case circostanti. Un pericolo enorme che - evidenziano gli investigatori - nessuno dei vicini ha pensato di denunciare.

Il poligono di Gomorra sui tetti

La pistola calibro 9 parabellum con la matricola abrasa e le munizioni sono state trovate dai carabinieri in una busta nascosta dietro una struttura in legno, nel cortile della palazzina. Arma e bossoli saranno inviati al Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche (Ris), per le analisi balistiche: l'obiettivo è verificare la compatibilità con quanto recuperato sui luoghi dove, negli ultimi giorni, si sono verificati l'omicidio di Emanuele Sibillo, 20 anni, elemento di vertice dell'omonimo gruppo camorristico di Forcella (ucciso la notte del 2 luglio), e il ferimento di tre giovani tutti minorenni, un 16enne e due 17enni, uno dei quali è ricoverato in gravissime condizioni nell'ospedale Loreto Mare di Napoli (avvenuto lo scorso 29 giugno).

Si tratta degli ultimi due fatti sangue avvenuti tra Forcella e i cosiddetti Tribunali. Teatro delle sparatorie è stata sempre via Oronzio Costa, nel quartiere San Lorenzo, nei pressi di Castel Capuano, ex sede del Tribunale di Napoli. Una zona della città dove ora maggiore è la recrudescenza del crimine le cui fazioni in lotta si stanno contendendo il controllo delle estorsioni e dello spaccio. A casa dello zio di uno dei tre giovani coinvolti nella sparatoria, un pregiudicato di 39 anni agli arresti domiciliati per spaccio, sono stati trovati anche 10 grammi di marijuana.