Dopo la vittoria di De Magistris, è stato accolto dal Tribunale di Napoli anche il ricorso d'urgenza presentato da Vincenzo De Luca, eletto governatore della Campania e sospeso per effetto della Legge Severino. Ora De Luca potrà partecipare al primo Consiglio - che era stato rinviato - e nominare la nuova Giunta. Il Tribunale dovrà poi decidere nel merito della vicenda. "E' stata ripristinata la volontà popolare", commenta De Luca.
L'avvocato di De Luca, Lorenzo Lentini, si dice "soddisfatto" e parla di "vittoria della giustizia". L'ordinanza è stata emessa dalla I sezione civile, che attestato "l'evidente rilievo mediatico assunto in questi giorni dalla questione e l'interesse pubblico sotteso comunica che con decreto 'inaudita altera parte' ha provvisoriamente sospeso l'efficacia del provvedimento di sospensione ed ha fissato per il 17 luglio l'udienza collegiale per la conferma, la modifica o la revoca dello stesso".
Mercoledì il Tar, invece, aveva respinto un ricorso d'urgenza presentato dai consiglieri regionali del M5S e aveva rinviato la trattazione nel merito alla fine del mese. Il ricorso per De Luca al Tribunale ordinario di Napoli era stato presentato dai legali Giuseppe Abbamonte, Lorenzo Lentini e Antonio Brancaccio.
De Luca: "Ripristinata la volontà popolare" - "Oggi si ripristina il rispetto della volontà popolare e si apre la fase del lavoro e dell'impegno amministrativo pieno". Lo scrive su Facebook Vincenzo De Luca, commentando la decisione della prima sezione del tribunale di Napoli.
Difesa: "La sospensione è abnorme e revoca le elezioni" - La sospensione di De Luca, dice la difesa del governatore nel ricorso esaminato dal giudice, "non può tradursi in una abnorme revoca delle elezioni o in una estemporanea rottamazione degli organi della Regione, vanificando il 'munus' degli eletti, primo tra tutti il presidente e la stessa volontà popolare" con "conseguenze sovversive di una democrazia rappresentativa".
L. Severino, Cantone: "Servono interventi per garantirne la reale efficacia" - A meno di "3 anni dall'entrata in vigore della legge 190 si riscontrano problematiche e dubbi applicativi". Così Raffaele Cantone, presidente Anticorruzione, nella relazione al Parlamento: legge Severino e norme attuative sono strumenti centrali di prevenzione, ma servono "interventi legislativi per consentire una loro reale efficacia e utilità".