E' LA SECONDA VOLTA

Trento, l'orso M49 fuggito nuovamente dal recinto del Casteller

L'animale, dotato di radiocollare, ha divelto la rete di ferro della gabbia in cui era rinchiuso da aprile: era già scappato l'anno scorso

L'orso M49 è nuovamente scappato dal recinto del Centro faunistico del Casteller, a sud di Trento. Lo ha reso noto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. L'orso, dotato di radiocollare, ha divelto la rete di ferro della gabbia in cui era rinchiuso da aprile. Già lo scorso anno era stato protagonista di una fuga, subito dopo la sua cattura, riuscendo a evadere dalla stessa area del Casteller. 

Costa: "Non sia rinchiuso" - "Deve vivere. Chiediamo che non venga rinchiuso e assolutamente non abbattuto". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Sergio Costa a proposito della fuga dell'orso M49 soprannominato Papillon. Il ministro ha sentito il presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e allertato anche l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. 

Coldiretti: "Garantire sicurezza di cittadini e stalle" - "Occorre garantire la sicurezza dei cittadini, dei turisti e degli allevamenti messi in pericolo dalla nuova evasione dell'orso M49, autore in Trentino di ripetute incursioni in baite, rifugi malghe e allevamenti con l'uccisione di mucche, pecore e cavalli", ha osservato la Coldiretti. 

Attacchi agli animali - L'orso era stato catturato il 28 aprile 2019 prorpio in ottemperanza a un'ordinanza emessa a seguito delle ripetute incursioni dell'animale in baite e altri manufatti. Era stato protagonista di 44 attacchi con l`uccisione di 40 animali tra mucche, cavalli, pecore e galline, secondo un'analisi Coldiretti sull'ultimo rapporto grandi carnivori della Provincia di Trento.

Rischi per le persone e le attività - "Appena qualche settimana fa si era registrato un nuovo caso di attacco alle persone, con un orso che aveva aggredito padre e figlio. Sul territorio trentino il proliferare dei grandi predatori rappresenta un grave rischio non solo per l'incolumità delle persone ma anche per le attività economiche, dall'agricoltura al turismo, alle prese con una difficile ripartenza dopo l`emergenza coronavirus", osserva ancora Coldiretti.