Una ricerca condotta da una ricercatrice del Mit di Boston potrebbe portare nelle zone rurali dell'India acqua potabile depurandola dai residui provenienti dalle falde sotterranee. E il tutto senza produrre alcun impatto sull'ambiente, grazie a un desalinizzatore a energia solare che utilizza una differenza di potenziale elettrico per estrarre sale e impurità dall'acqua. Il sistema potrebbe essere utilizzato anche nelle zone isolate di Paesi sviluppati come gli Usa.
Quello realizzato dalla ricercatrice Natasha Wright non è il primo esempio di impianto dissalatore a energia solare: sempre presso il Massachusetts Institute of Technology è stato messo a punto un sistema simile che rende potabile l'acqua di mare. In realtà il dispositivo della Wright si basa su un meccanismo in uso sin dagli anni Cinquanta, ma che richiede costi elevati per il funzionamento.
Vantaggi economici e di manutenzione - La ricercatrice ha invece progettato un sistema economicamente vantaggioso per le dimensioni di un villaggio di 5mila persone. Inoltre, al contrario dei sistemi di desalinizzazione comunemente usati in India, che escludono la aree rurali perché alimentati dalla rete elettrica, l'impianto progettato sfrutta l'energia solare. Questo, oltre a rendere il sistema disponibile anche ai villaggi più remoti, riduce anche i costi operativi e di manutenzione, che si limitano alla sostituzione sporadica dei filtri. Il desalinizzatore solare è inoltre in grado di rimuovere i contaminanti biologici dall'acqua utilizzando raggi ultravioletti.
Anche nei Paesi sviluppati - Il risultato finale? L'acqua è sicura da bere e depurata da quel caratteristico sapore salino che proviene dalle falde sotterranee.. Il sistema progettato potrebbe essere utile non solo nei villaggi dell'India, ma anche in zone rurali e isolate di Paesi sviluppati come gli Usa. Il desalinizzatore a energia solare è stato testato anche in aree isolate del New Mexico, dove l'accesso limitato alle risorse idriche costringe gli allevatori a utilizzare l'acqua dei pozzi, che però spesso non viene tollerata dagli animali per il suo sapore eccessivamente salato.