FOTO24 VIDEO24 2

Da Milano alle Maldive per salvare i coralli dai cambiamenti climatici

Il Mareh Center � un progetto dell'Universit� di Milano Bicocca che monitora la condizione della barriera corallina con tecniche innovative

Preservare la biodiversit� e tenere sotto controllo lo stato di salute dei coralli in un centro all'avanguardia tutto italiano che sorge su un'isola delle Maldive, nel cuore dell'Oceano Indiano. E' la missione di Marhe Center, il progetto dell'Universit� di Milano Bicocca che accoglie ricercatori e volontari provenienti da tutto il mondo allo scopo di valutare l'impatto del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici sulla barriera corallina e sugli ecosistemi marini. Il tutto con strumenti e tecniche di ultima generazione.

Senza i coralli non ci sarebbero le isole - I ricercatori hanno messo a punto un nuovo metodo per valutare lo stress dei coralli, che consiste nel prelevare un tessuto dall'animale per analizzarlo con tecniche biomolecolari e valutarne lo stato di salute. E tutto questo anche quando il corallo sembra perfettamente sano. "L'innalzamento della temperatura del pianeta fa s� che ci siano dei problemi - spiega Paolo Galli, direttore di Marhe Center - se la temperatura sale, il corallo inizia a stare male e muore". E aggiunge: "Tutte le isola delle Maldive sono costruite su dei coralli: senza i coralli, quindi, non ci sarebbero le isole".

Dalla natura alla tecnologia - Nell'ultimo anno � stata testata una custodia subacquea che permette di utilizzare un tablet durante un'immersione. Un'invenzione rivoluzionaria per i biologi marini che cos�, anzich� ricordare dati a memoria, possono annotare appunti e scattare fotografie. Ma il centro italiano propone uno studio "totale" sulle conseguenze dell'innalzamento delle temperature, compresi i risvolti sociologici che i cambiamenti climatici producono sulle popolazioni indigene e locali.

Non solo ricerca - Per i ricercatori di Marhe Center fondamentale � anche il rapporto con la popolazione locale, con la quale gli scienziati collaborano allo scopo di preservare uno degli ecosistemi terrestri pi� preziosi e a rischio. "Cerchiamo di mischiare il pi� possibile le competenze delle popolazioni locali con le nostre - ha dichiarato Galli - per affrontare i problemi e preservare la bellezza di questo angolo di mondo".

Espandi