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Calcio, Pulvirenti ammette: "Comprai cinque partite per salvare il Catania"

Il presidente della società siciliana durante l'interrogatorio: "Il costo? 100mila euro a gara". E nega di aver scommesso

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Antonino Pulvirenti, presidente del Catania, "nel corso di un lungo interrogatorio ha ammesso di avere comprato le cinque partite al centro dell'inchiesta a partire da Varese-Catania". Lo ha affermato il procuratore Giovanni Salvi in una dichiarazione alla stampa. Pulvirenti, arrestato il 23 giugno, ha precisato di aver pagato 100mila euro a partita, negando di avere scommesso, ma di avere agito per salvare il Catania dalla retrocessione in Lega Pro.

Oltre a Pulvirenti, erano finiti in manette anche il suo vice Pablo Cosentino e l'ex direttore sportivo del Catania Daniele Delli Carri. Arresti domiciliari per truffa e frode sportiva per gli altri quattro coinvolti, due procuratori sportivi e altrettanti gestori di scommesse online.

Le partite incriminate - Le partite finite nel mirino degli inquirenti sono proprio cinque: Varese-Catania, del 2 aprile 2015, terminata con il risultato di 0-3; Catania-Trapani dell'11 aprile 2015 terminata 4-1; Latina-Catania del 19 aprile 2015 1-2; Catania-Ternana del 24 aprile 2015 terminata 2-0; e Catania-Livorno del 2 maggio terminata 1-1. Accertamenti in corso su Catania-Avellino del 19 marzo 2015 terminata 1-0.

Pulvirenti: nessuna incidenza sul risultato delle gare - Pulvirenti ha quindi "ammesso di avere avuto contatti per condizionare il risultato di alcuni incontri per salvare dalla retrocessione il Catania", ma ha anche sottolineato che "i contatti non hanno avuto alcuna reale incidenza sull'esito degli incontri". E' quanto spiegato dai suoi legali in una nota sul sito del Calcio Catania.

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