Probabilmente siete già a conoscenza del fatto che ci sono moltissimi videogiochi che hanno una loro versione board game, ma qui non vogliamo fare un semplice elenco di conversioni “da tavolo” di titoli famosi. Per questo nella Top 10 che abbiamo preparato troverete giochi originali che riescono a garantire la stessa esperienza di alcune tipologie di videogame. Quindi spegnete la console (o il PC) e preparatevi a vivere quelle stesse emozioni con miniature, dadi e tabelloni!
Prima di iniziare: chi segue il mondo dei giochi da tavolo noterà la mancanza del mastodontico Gloomhaven, che nasce proprio ispirandosi ai videogame. Non disperate: per lui abbiamo previsto altre cose, quindi rimanete sintonizzati.
Per chi ama i survival horror: ALONE (Horrible Guild)
Se amate i titoli horror e vi sentite orfani del terrificante Dead Space, ecco un gioco capace di colmare quel vuoto “cosmico”. In Alone un singolo giocatore interpreta un eroe bloccato in una stazione spaziale piena di mostruosità, mentre da uno a tre altri partecipanti si caleranno nelle parti delle forze del male.
La meccanica è molto originale perché sarà sempre il turno dell’eroe che eseguirà un’azione dopo l’altra (oppure due, se usa un gettone adrenalina) tra quelle a sua disposizione; la coalizione di giocatori “mostruosi” potrà solo giocare carte evento in risposta a ciò che fa il protagonista. Così mentre il solitario sopravvissuto si sposterà, esplorerà, accenderà luci e traccerà la via verso il suo obiettivo, i mostri si sposteranno, faranno saltare la corrente e manometteranno i preziosi oggetti che è possibile trovare nelle stanze. L’eroe scoprirà la conformazione della base passo dopo passo, mentre i mostri non solo hanno sott’occhio l’intera mappa, ma ci si possono anche spostare segretamente per organizzare pericolose imboscate.
Alone riesce a cogliere perfettamente l’atmosfera del survival horror: l’ansia che si prova ogni volta che rivelate una nuova parte della mappa si trasforma in assoluto terrore quando ci scoprite un folto gruppo di avversari... e la cosa si fa ancora più spaventosa quando le luci che avete appena acceso si spengono una dopo l’altra, mentre “sentite” forti rumori alle vostre spalle. E come nei canoni di questo genere di videogioco, le munizioni scarseggiano e curarsi non è affatto facile... provate a giocare in una stanza con luci soffuse per sentire la tensione salire alle stelle. Una realizzazione grafica impeccabile e delle miniature splendide completano il quadro di un titolo che non può sfuggire a qualsiasi appassionato di survival horror!
Per chi ama gli open-world: Western Legends (edizione italiana: MS Edizioni)
Da The Witcher 3: Wild Hunt a Red Dead Redemption 2 (passando ovviamente per The Elder Scrolls V: Skyrim e GTA 5), il genere degli open world è senza dubbio uno dei più amati da noi videogiocatori ed è per questo che vogliamo caldamente consigliarvi Western Legends!
Da due a sei giocatori potranno calarsi nelle sabbiose atmosfere della frontiera americana vestendo i panni di alcune figure leggendarie dell’epoca come Billy the Kid, Wyatt Earp, Buffalo Bill, Calamity Jane e tanti altri; sia che siate un tutore dell’ordine che un criminale il gioco vi offre totale libertà d’azione su come agire per conquistare i punti vittoria che vi permetteranno di trionfare sugli altri.
Potrete muovervi liberamente per la mappa, rubando o spostando bestiame, rapinando banche o arrestando criminali, sfidando gli avversari al classico duello da pistoleri o a “pacifiche” partite a poker... e quando i soldi non mancano, perché non acquistare nuovi accessori e armi per potenziare la vostra leggenda o dotarvi del cavallo più veloce del west? Certo, il lato della legge in cui siete schierati all’inizio del gioco vi impone alcune limitazioni (ovviamente uno sceriffo non può andare a rapinare banche), ma per il resto è tutto nelle vostre mani.
Il dover interagire con altri giocatori che si muovono sulla vostra stessa mappa aggiunge spessore all’esperienza e spesso contribuisce a far nascere “storie” che amerete ricordare anche a partita finita, come quella memorabile sfida a poker o la rocambolesca fuga di prigione. Fortunatamente le numerose sfide dirette tra giocatori non portano mai ad eventi catastrofici per uno dei due (per esempio un duello perso non comporterà l’eliminazione dal gioco) e questo rende le partite abbastanza “rilassate” e se alla fine non avrete raggiunto per primi il quantitativo di punti vittoria per trionfare, vi sarete sicuramente divertiti a vivere un open world su tabellone.
Per chi ama il retrogaming: 8 BIT BOX (edizione italiana: Mancalamaro)
Se siete tra gli appassionati di retrogaming sappiate una cosa: neanche il più evoluto emulatore potrà mai farvi provare le vere emozioni di chi ha vissuto l’era d’oro delle console a cartucce... fortunatamente però questo gioco da tavolo in parte ci riesce. Nella scatola base di 8 BIT BOX troverete cubi di legno, dadi e 6 plance, fatte a forma di controller, da usare per interagire con i diversi giochi forniti in piccole scatole che ricordano quelle in cui erano contenute le mitiche “cartuccione” dei videogiochi. In ognuna troverete un suo tabellone, le regole su come usare le plance-controller e tutti i componenti extra necessari.
Sono tre i titoli inclusi nel gioco base: Outspeed (un gioco di corse futuristiche alla F-Zero/Wipeout), Pixoid (un simil-Pac-Man) e Stadium (un multievento sportivo in stile Track & Field/Summer GameI), tutti facili da imparare e tutti diversi tra loro. Al momento è anche disponibile una prima “cartuccia” extra: Double Rumble, che ci porta nel genere picchiaduro a scorrimento. Quello che colpisce di 8 BIT BOX è la capacità di “simulare” giochi con meccaniche profondamente diverse utilizzando sempre le stesse plance-controller, dando così la sensazione di usare davvero una console capace di regalarci esperienze diverse in base alla cartuccia inserita.
Tornando al discorso iniziale, la fisicità di questo board game è ciò che manca al retrogaming su PC. L’emozione di acquistare una nuova cartuccia, l’ansia quando la si inseriva sperando che il gioco valesse davvero tutti quei soldi spesi (all’epoca non c’erano video di gameplay e centinaia di recensioni online), la sorpresa di scoprire meccaniche nuove completamente diverse da quelle sperimentate finora sono tutte sensazioni che 8 BIT BOX riesce in parte a ricreare. Certo, si tratta di un gioco da tavolo “leggero”, ma grazie al fatto che alcune sue “cartucce” permettono di giocare in sei, è sicuramente una buona soluzione per quando ci si vuole divertire senza dover pensare troppo.
Per chi ama i giochi di ruolo: Tainted Grail (edizione italiana: Giochi Uniti, in arrivo a fine agosto)
“Ehi, ma non avevate detto che le licenze da un videogioco non valgono?!? Io questo lo ho visto su Steam!”, se state pensando questo, chiariamo subito una cosa: quello disponibile su PC è solo un roguelike uscito dopo il gioco da tavolo ambientato nello stesso universo.
Tainted Grail è enorme e piuttosto complesso da imparare, ma vi assicuriamo che vale ogni sforzo che richiede, perché in grado di regalarvi un’esperienza davvero unica. L’avventura è composta da 15 capitoli e in ognuno dovrete raggiungere uno specifico obiettivo. Per riuscirci esplorerete una mappa composta da carte che, posizionate una vicina all’altra, formeranno una spettacolare versione dell’isola di Avalon, ricreando la sensazione di esplorazione tipica dei giochi di ruolo.
Un massiccio “story-book” si occuperà di fornirvi tutta la narrazione necessaria a immergervi nell’atmosfera (ogni location è abbinata a un numero che a sua volta rimanda a un capitolo del libro da leggere) rendendo ancora più “viva” questa storia che si svolge in una versione dark di Artù e i cavalieri della tavola rotonda. Durante l’avventura vi capiterà di affrontare eventi che richiedono l’uso della diplomazia per essere risolti, come anche battaglie con nemici (alcuni dei quali di dimensioni colossali), in entrambi i casi la risoluzione è affidata a un intelligente sistema di combo legato alle carte che giocate dalla vostra mano, capace di rendere queste sfide davvero emozionati.
Come ogni gioco di ruolo che si rispetti, non manca un elaborato sistema di crescita del personaggio che vi permetterà di potenziare molte caratteristiche del vostro eroe. L’avventura può essere affrontata fino a quattro giocatori, ma è anche possibile (e consigliato) affrontarla in solitario così da ridurre i tempi morti e godersi al massimo la trama. Giocando a Tainted Grail si ha la sensazione di leggere un libro di cui siamo i protagonisti e di scoprire un mondo affascinante reso ancora più reale da miniature splendide e di notevoli dimensioni. Aspettatevi presto una recensione approfondita.
Per chi ama le app: Pozioni Esplosive (edizione italiana: Horrible Guild)
Lo sappiamo che anche voi, nell’intimità del vostro bagno, avete giocato a Candy Crush Saga o simili! Non vergognatevi, non c’è nulla di male, ogni tanto un gioco più casual ci vuole! Pozioni Esplosive si ispira chiaramente a quel filone di giochi app e lo trasforma in un’esperienza da tavolo per 2-4 giocatori.
Al centro avrete uno spettacolare dispenser 3D in cui sono presenti 5 colonne, ognuna con biglie colorate rappresentanti i diversi ingredienti necessari a creare le pozioni magiche, che voi dovrete creare per passare l’esame nella scuola di magia. Si comincia scegliendo due ampolle tra quelle disponibili e si posizionano davanti a sé, poi a turno i giocatori potranno prendere una biglia da una delle colonne del dispenser. Se levandola vengono a contattato due biglie dello stesso colore si crea un’esplosione che coinvolge anche tutti gli altri ingredienti dello stesso colore collegati.
Il giocatore potrà prendere anche quegli ingredienti “esplosi” e se farà questo causerà un nuovo contatto di altre due biglie dello stesso colore, ecco che avrete generato un’altra esplosione! Gli ingredienti-biglie potranno essere posizionati sui corrispondenti spazi colorati delle vostre ampolle e se ne riempirete una otterrete una pozione che, oltre a garantirvi punti vittoria, vi permetterà di usare un potere speciale.
Se vi state chiedendo cosa ha Potion Explosion più della vostra app preferita, la risposta è semplice: la possibilità di giocare insieme ad altri! Quando la vostra mossa favorirà l’avversario o la pozione vi permetterà di fare una bastardata (come rubare ingredienti a un altro giocatore), l’atmosfera al tavolo si scalderà e il divertimento crescerà esponenzialmente. Da non perdere!
Per chi ama le avventure punta e clicca: la serie di Adventure Game (edizione italiana: Giochi Uniti)
Quando i computer erano grandi come un armadio ed erano capaci di visualizzare solo lettere e numeri, le avventure testuali erano una delle poche forme di intrattenimento elettronico possibili. Con gli home computer (Spectrum e Commodore, PC), questo genere ha subito un’impressionante evoluzione che ci ha portato da The Hobbit a Grim Fandango. Anche l’interfaccia è cambiata: invece di scrivere i comandi, si è iniziato a usare il mouse per cliccare oggetti e azioni. Pur avendo regalato capolavori come Monkey Island e Beneath a Steel Sky, le avventure “punta e clicca” non sono più popolari come una volta, ecco perché i cultori del genere dovrebbero rivolgersi al mondo dei board game!
La serie Adventure Game propone attualmente due storie: Il Dungeon (fantasy) e Monochrome Inc. (moderno), capaci di riprendere alla perfezione lo stile di gioco originale. Ci sono delle carte che mostrano la stanza in cui ci si trova e dei numeri che ci indicano gli elementi con cui possiamo interagire; una volta deciso cosa esaminare (o con cosa interagire) basta semplicemente leggere il testo abbinato al numero presente sul libro avventura e scoprire le conseguenze delle nostre azioni. Ovviamente troveremo molti oggetti (rappresentati da carte) che potremo usare sulle “aree attive” (quelle con i numeri) e anche combinare più oggetti tra di loro.
Tutto questo è estremamente semplice da mettere in pratica; il meccanismo con cui scopriamo i frutti di queste azioni funziona alla perfezione e stupisce scoprire per quante situazioni i creatori abbiamo predisposto un feedback, anche per alcune delle più assurde, contribuendo così a rendere credibili le location esplorate. Si può giocare da soli o fino in 4 (dove a turno ognuno compie un’azione) collaborando per risolvere gli enigmi, alcuni dei quali piuttosto impegnativi, ma mai del tutto illogici. Non mancano bonus segreti da scoprire che non influenzano l’avanzamento della storia, ma che determinano un punteggio finale che testimonierà quanto siete stati bravi.
I nostalgici adoreranno questa serie, perché si ricorderanno quando si ritrovavano con gli amici attorno allo schermo e ognuno diceva la sua come proseguire in Maniac Mansion; ma anche i nuovi giocatori troveranno una sfida coinvolgente per riempire le serate!
Per chi ama i MOBA: Skytear (edizione italiana: Dungeon Dice)
I MOBA sono una tipologia di gioco piuttosto recente nata con l’intento di unire all’azione un briciolo di strategia, ed essendo alla base di molti tornei di eSport godono anche di una grande popolarità. Skytear vuole portare questa meccanica sul tavolo da gioco trasformando i vostri “eroi” da un ammasso di pixel in spettacolari miniature. Nella scatola base si trovano due fazioni (ognuna formata da 4 eroi e 8 Servitori), un Outsider (di questo ne parliamo dopo) e un tabellone con una mappa per scontri uno contro uno (a due corsie) su un lato e sull’atro una configurazione per scontri più epici (a tre corsie) capaci di coinvolgere fino a 8 giocatori (divisi in due squadre).
Se conoscete i MOBA molto di quello scritto finora avrà già abbastanza senso, ma per tutti gli altri diciamo che lo scopo del gioco è distruggere le basi dell’avversario (nexus) e/o completare uno dei tre obiettivi scelti casualmente all’inizio della partita. Per riuscire nell’impresa potrete prima attivare i vostri eroi, poi verificare la posizione dei servitori per capire quale fazione controlla ogni corsia e determinare quale base viene distrutta.
Nella prima fase, quella degli eroi, i campioni di ogni fazione si attivano eseguendo tre azioni tra le cinque disponibili (muoversi, attaccare, etc); quando tutti avranno agito si passa alla fase dei servitori. Qui si contano i personaggi (eroi e servitori) a tre esagoni dal punto di controllo per capire il potere di attacco di ogni team per capire chi ha la maggioranza; la differenza tra i due valori determina i punti danno che la fazione vincente potrà usare per eliminare i servitori avversari o abbassare i punti vita della base su quella corsia.
Al centro della mappa è presente un’area chiamata Cupola (l’equivalente della Giungla nei MOBA) e chi ha il controllo qui può comandare l’Outsider: una potente creatura capace di modificare le sorti del gioco. Alla base del sistema di combattimento non c’è alcun lancio di dadi, ma delle Carte Potere in dotazione a ogni giocatore che permettono di eseguire contromosse nel turno avversario, potenziare gli attacchi o aumentare il valore di controllo del vostro eroe durante la fase Servitori. Un regolamento che riesce a essere semplice e profondo al tempo stesso. Esteticamente il gioco è una gioia per gli occhi grazie alle numerose miniature e delle carte e una mappa illustrata meravigliosamente e il ritmo con cui si svolgono le partite è piuttosto serrato e privo di eccessivi tempi morti.
Ed è proprio questa “semplice complessità” che ci piace di Skytear ed è la ragione per cui riesce a catturare le atmosfere dei MOBA. Grazie alle Carte Potere giocabili nel turno dell’avversario le sfide sono piene di sorprese, i poteri degli eroi hanno davvero un peso sulle strategie e la fase dei Servitori non è eccessivamente complessa, tutto contribuisce a spingervi a fare una nuova partita per sperimentare nuove tattiche e combinazioni di eroi... esattamente come succede con i MOBA!
Per chi ama i giochi di guida: VektoRace (edizione italiana: KaleidosGames)
Diciamo la verità: il mondo dei videogiochi è stracolmo di titoli di corse! un po’ perché è un genere che vende bene, un po’ perché è una meccanica abbastanza facile da programmare. Invece, nel mondo dei giochi da tavolo, questo tema ha sempre faticato a trovare una trasposizione che non si limitasse al semplice meccanismo di “tira i dadi e muovi”. Uno dei pochi titoli che è riuscito a riprodurre i tatticismi e le emozioni di un vero gran premio è l’interessante VektoRace, che sostituisce la casualità del lancio di dadi con la certezza matematica di un sistema di movimento basato sui vettori.
Ogni turno potete far partire un vettore (che è fisicamente una specie di righello di cartone) da uno dei cinque lati frontali dell’ottagono sotto la vostra auto. Potrete sceglierne uno di un solo valore (lunghezza) superiore o inferiore a quello usato precedentemente (oppure dello stesso valore); in questo modo traccerete lo spostamento del vostro bolide. Le regole base del gioco sono tutte qui… e nella loro semplicità sono davvero geniali. Iniziate a diminuire la velocità al momento sbagliato e finirete fuori pista, fallite nel conquistare la traiettoria giusta e vi ritroverete nei guai, non approfittate del momento per dare una “sportellata tattica” e sarà difficile riuscire a superare quell’avversario successivamente.
VektoRace, rientra in quella categoria di giochi in cui la vittoria è determinata dalla vostra abilità di calcolo e di pianificazione (come negli scacchi), ma l’aspetto particolare è che appena si inizia a giocare rimane solo il divertimento! L’aspetto “matematico” svanisce e prende il sopravvento la voglia di osare, il gusto di ostacolare e la soddisfazione di improvvisare. Quando poi si vince all’ultima curva, tutto assume una dimensione quasi epica! Un’altra particolarità che non vi abbiamo ancora svelato di VektoRace è che non esiste un tabellone di gioco e che potete trasformare qualsiasi superficie nella vostra pista!
Supportato da un’attiva comunità di appassionati che mette costantemente a disposizione nuove vetture di carta da stampare e inserire nel gioco, VektoRace è uno dei più riusciti esperimenti di trasporre il fascino delle gare sul tavolo da gioco!
Per chi ama gli FPS d’atmosfera: Nemesis (edizione italiana: Cranio Creations)
Lo sappiamo, vi state domandando cosa sono gli sparatutto d’atmosfera… il temine lo abbiamo coniato in questo momento per definire quei giochi in prima persona in cui non si deve solo sparare a nemici infiniti, ma anche immergersi in un’ambientazione particolare e risolvere alcuni enigmi… un po’ come avviene in Alien: Isolation.
In Nemesis vi risvegliate improvvisamente dal sonno criogenico mentre gli allarmi dell’astronave suonano a tutto volume e il cadavere di un vostro compagno giace sventrato al centro della stanza. Qualcosa di orribile è lì con voi e l’unica speranza di sopravvivere è riparare i motori, impostare la rotta verso la terra e tornare a rinchiudersi nell’Hibernatorium. Coordinandovi con gli altri membri dell’equipaggio e sfruttando al meglio le abilità del vostro eroe, dovrete muovervi per i corridoi dell’astronave per riparare guasti, cercare oggetti e armi utili, sfruttare le tecnologie delle varie stanze e, soprattutto, sterminare quei dannati alieni che si sono auto-invitati alla “festa”. Incontrarne uno non è mai un piacere, perché in molti casi non sapete quanti punti ferita ha il vostro mostruoso avversario e spesso l’unico modo per eliminarlo è un attacco coordinato con un vostro alleato… già gli alleati, quei dannati bastardi!
Pur collaborando tutti insieme, ogni giocatore ha un obiettivo segreto da portare a termine, che può essere in contrasto con gli interessi degli altri. Magari si deve vendicare di qualcuno della squadra, oppure far giungere l’astronave a una destinazione diversa della Terra o cercare di preservare alcune forme di vita aliene per ulteriori studi. Quindi, quanto vi potete fidare degli altri? Quando l’ingegnere del team ha detto di aver riparato i motori, lo avrà fatto davvero? E perché lo scout fa tutto quel rumore? Non vorrà mica attirare gli alieni per farvi uccidere da loro?
Nemesis è un gioco incredibile, sia per la sua imponente presenza scenica (le miniature sono spettacolari e la mappa carica di atmosfera), che per una meccanica di gioco in grado di generare quell’ansia e quella paranoia tipica dell’ambientazione. Come ogni buon FPS, anche questo gioco vi calerà completamente in quel mondo, facendovi sudare freddo ogni contatto con gli ostili. Forse la migliore simulazione del film Alien mai realizzata!
Per chi ama i giochi di ruolo tattici: Sine Tempore (edizione italiana: Ludus Magnus Studio)
I legami di questo board game con il mondo dei videogiochi sono più radicati di quanto sembrerebbe a prima vista; infatti, come rivelato dai suoi stessi creatori, la fonte d’ispirazione è quel capolavoro senza tempo di Final Fantasy Tactics, di cui Sine Tempore riesce a coglierne l’essenza.
Un’ambientazione techno-fantasy fa da sfondo a una serie di missioni che i giocatori dovranno affrontare come una squadra, con lo scopo di sconfiggere le forze nemiche gestite invece da una “intelligenza artificiale” (ovvero, una serie di regole che definiscono come si muovono i nemici e su chi fanno fuoco). Col progredire delle missioni, gli eroi potranno mettere nell’inventario nuove armi, oggetti e armature che li renderanno più efficaci in battaglia, ma potranno anche progredire su uno “Skill Tree” che consente di far evolvere il personaggio nella direzione preferita dal giocatore.
Ovviamente il cuore di Sine Tempore sono le battaglie; e queste sono rese appassionanti da un originale sistema di attivazione dei personaggi (chiamato Momentum) che rende tutto più “vitale”. Piuttosto che spezzare l’azione nel classico schema “prima fa tutte le azioni un personaggio, poi fa tutte le azioni un altro personaggio”, qui quando si attiva un eroe o un gruppo di nemici essi eseguono una singola azione il cui costo determinerà in quale altra fase di quel turno potranno nuovamente attivarsi per spendere altri punti azione.
Questa idea originale cambia le meccanica del tipico gioco di ruolo tattico e spinge a pianificare le mosse in modo più dinamico. Se da quello che leggete vi siete fatti l’idea che si tratti di un gioco molto complesso, sappiate che invece ha delle regole molto semplici e intuitive, rapide da apprendere e da spiegare. Chi è convinto che anche l’occhio voglia la sua parte non rimarrà deluso: le mappe colorate, gli elementi scenici 3D e delle miniature da urlo, rendono Sine Tempore un gioco bello da guardare, oltre che da giocare.
Piccola nota finale: se siete stanchi di ambientazioni fantascientifiche, date un'occhiata a Nova Aetas Renaissance sempre di Ludus Magnus Studio, che con Sine Tempore condivide le meccaniche base, ma trasportandole in un’affascinate versione alternativa del Rinascimento Italiano.
BONUS: This War of Mine (edizione italiana: Pendragon Game Studio)
Nello stilare questa lista ci siamo dati una regola: nessun gioco da tavolo che sia una diretta conversione di un videogioco. Però in ogni lista c’è sempre un undicesimo gioco talmente meritevole che ci spinge a infrangere le nostre stesse regole, e in questo caso si tratta di This War of Mine. Questa trasposizione è piuttosto fedele al capolavoro originale e vi mette nei panni di un gruppo di civili impegnati a sopravvivere in teatro di guerra. Così, mentre sullo sfondo i soldati combattono per il territorio, voi dovrete cercare di rendere più confortevole il vostro nascondiglio di fortuna, accaparrarvi beni di sostentamento ed evitare gli assalti di altri civili disperati come voi.
This War of Mine è più di un semplice board game, è un’esperienza totale capace di scatenare sensazioni molto forti. È vero che la disperazione sarà il sentimento che vi accompagnerà più spesso, ma questo vi permetterà di capire l’infinita gioia che le piccole vittorie vi possono regalare e vi farà vedere cos’è veramente un conflitto militare. Questa versione da tavolo aggiunge la possibilità di discutere le scelte di sopravvivenza con altri giocatori che collaboreranno con voi a pianificare la sopravvivenza del gruppo (potete comunque anche giocare da soli), mentre la fisicità dei pezzi aumenterà ulteriormente la sensazione di coinvolgimento dando un “corpo” ai sopravvissuti e facendovi sentire più vicini a loro. Inoltre, anche se può sembrare strano, dobbiamo ammettere che leggere lo svolgimento degli eventi sul libro storia fisico ha un impatto diverso che leggerli sullo schermo della versione originale.
Le regole si imparano velocemente, perché un intelligente sistema di “impara giocando” vi lancia subito nel cuore di This War of Mine, ma sappiate che riuscire a portare a termine la vostra sfida sarà tutt’altro che facile! Se amate le atmosfere intense e non cercate solo risa e schiamazzi quando giocate, allora questo titolo non può mancare nella vostra collezione!