Non avrebbero risparmiato nemmeno il mese del digiuno dedicato alla meditazione e alla preghiera, così avevano annunciato gli ideologi del terrore. Di recente un messaggio del portavoce Abu Muhammad al-Adnani, da parte sua un'esortazione ai fedeli ad "attaccare durante il Ramadan i cristiani, gli sciiti e i musulmani apostati che sostengono la coalizione internazionale". E così contemporaneamente gruppi di integralisti islamici colpiscono in quattro paesi in un solo giorno.
A un anno dalla presa di Mosul e a pochi giorni dall'anniversario della nascita dell'Isis, quattro attentati per un totale di oltre cento morti macchiano di sangue il secondo venerdì di Ramadan. Era il 29 giugno un anno fa, o primo giorno di Ramadan 1435, quando un comunicato dell'Isis annunciava l'istituzione del Califfato islamico in Siria e Iraq e la proclamazione di Abu Bakr Al-.Baghdadi a califfo.
Il portavoce di uno dei gruppi legati all'Isis, al-Adnani, ha inviato recentemente un messaggio audio diffuso nelle aree controllate dallo Stato Islamico promettendo l'amnistia per chiunque decidesse di morire nella guerra contro gli infedeli: il mese di Ramadan aggiunge sacralità al sacrificio della propria vita per combattere il jihad, la guerra santa in nome di Allah.
La ragione del colpire nel mese della preghiera e nel giorno sacro ai musulmani - il venerdì - ha fra i suoi messaggi quello di restaurare a tutti i costi l'unità dei musulmani su base sunnita e contro le minoranze sciite. In paesi, come il Kuwait, sciiti e sunniti convivono da secoli esercitando ciascuno i propri culti. L'intolleranza nei confronti delle minoranze è il pericolo più grave per i musulmani stessi, come ha affermato anche uno dei ministri del governo kuwaitiano, che si dice pronto a difendere la sicurezza per tutte le componenti della società, sia sciite sia sunnite, presenti nel Paese.
E' invece il gruppo terroristico del Corno d'Africa Al-Shabaab ad aver colpito una base miitare dell'Unione Africana in Somalia provocando 50 morti. Un'automobile piena di esplosivo si è avvicinata alla base di Leego, non lontano dalla capitale Mogadiscio. Il commando Al Shabaab ha intensificato gli attacchi nell'area proprio nel mese di Ramadan, dopo che qualche giorno fa l'ambasciatore in Somalia degli Emirati Arabi Uniti era scampato ad un attentato diretto al convoglio.
Un messaggio anche economico quello dei terroristi di matrice islamica, che colpiscono contemporaneamente nel cuore dell'Europa, con l'attentato in Francia, e nella secolarizzata Tunisia, sparando su una spiaggia piena di turisti. Attività produttive e turismo nel mirino, quindi, secondo l'analista Alexander Meleagrou-Hitchins del centro internazionale per lo studio della radicalizzazione al King's College di Londra: "Hanno danneggiato il turismo prima in Egitto e Kenya, il messaggio anche alla Tunisia è stato abbastanza chiaro, con due attacchi in mete turistiche". Obiettivo, pare, raggiunto: sono già migliaia le prenotazioni per il paese maghrebino cancellate nelle ultime ore.