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Progettavano attentati in Vaticano, preso uno della banda di pakistani

Siyar Khan, 36 anni, da anni a Roma, è stato arrestato a Fiumicino. L'uomo, che proveniva dal Qatar, è accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di diversi reati legati al terrorismo

polizia

Già da tempo gli 007 italiani monitoravano un gruppo legato ad Al Qaeda, che nel 2010 aveva progettato un attentato in Vaticano. L'idea fu messa da parte perché i terroristi si sentirono braccati. Giovedì è stato arrestato a Fiumicino un membro della banda, Siyar Khan, 36enne pakistano da anni residente a Roma. L'uomo, proveniente dal Qatar, è accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e diversi reati legati al terrorismo.

Questa cellula di Al Qaeda, secondo quanto riporta Il Tempo, è stata attiva anche in patria. Infatti alcuni di loro sono accusati del sanguinoso attentato avvenuto in un mercato nel 2009 a Peshawar, un strage che costò la vita al almeno 100 persone.

Nei mesi passati è stata la procura di Cagliari ad emettere 18 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di alcuni esponenti del gruppo terroristico.

Soldi grazie ai clandestini - Secondo le accuse, Siyar Khan, l'uomo arrestato a Fiumicino, gestiva l'immigrazione clandestina. Dai proventi di questa attività, incassava soldi per finanziare il suo gruppo terroristico. La cellula era attiva in tutto il centro-nord, soprattutto nelle comunità pakistane e afghane. Il gruppo, poi, si finanziava anche grazie alla gestione della "zakat", elemosina in arabo, una pratica assai diffusa che garantisce notevoli introiti. I proventi di queste offerte non finivano a opere di carità, se non una minima parte, ma per provvedere alle necessità della cellula terroristica.

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