E' un mondo saturo di contenuti quello ritratto nella ricerca della società di ricerca e consulenza Deloitte sul consumo di media e telecomunicazioni. Le previsioni rivelano che la rivoluzione digitale non corre poi così veloce: la stampa è viva e lotta insieme a noi, almeno quella dei libri - fra i giovani solo il 20% legge in eBook, l'80% dichiara di volere i volumi di carta per collezionarli - e le batterie degli smartphone continueranno a scaricarsi presto e ad essere uno dei primi motivi di ansia della nostra giornata.
Lo smartphone è e sarà il device centrale della nostra vita. Ma per far durare di più le batterie, man mano che le app diventano più complesse e "power-hungry", affamate di energia, bisognerà realizzarle con nuovi materiali. Nessuna novità all'orrizzonte su questo fronte però, e dunque niente sollievo per noi, che continueremo a doverci preoccupare di caricarlo a fine giornata. Ma - dice la ricerca - la nostra frustrazione per il cellulare scarico costringerà a realizzare nuovi ambienti e locali "smartphone friendly" dotati di prese di corrente e wi-fi gratis.
Il consumo dei media è aumentato del 26% in soli 5 anni. Dal 2010 siamo diventati molto più affamati di contenuti distribuiti via web. Non c'è differenza tra chi lavora e no: dedichiamo tutti una media di due ore al giorno a navigare. Di questo tempo dedichiamo il 64% all'informazione, il 48% all'entertainment e il resto a cercare online dei semplici passatempo.
I giovanissimi continuano a non essere interessati a giornali e magazine, siano essi online o cartacei. Quelli che invece appartengono alla fascia leggermente più adulta hanno dichiarato di aver speso molto più tempo a seguire online le vicende delle elezioni nazionali rispetto a 5 anni fa. E non solo perché loro 5 anni fa non votavano, infatti - guardando bene - la stessa tendenza si verifica a tutte le fasce d'età: avere a disposizione strumenti che informano in tempo reale rende più assidui consumatori di informazione in generale.
I social si rivelano essenzialmente un luogo dove sapere che cosa fanno i nostri amici, non un luogo di approfondimento. Chi vuole leggere i giornali, anche nella loro versione web, va alla ricerca del proprio interesse oppure direttamente sul sito, e il collegamento social-sito sembra non funzionare bene le fonti di informazioni. Fa eccezione Buzzfeed, che invece riesce a ottenere la maggior parte del traffico passando per i social. Pochissimi si interessano al proprio brand preferito attraverso Facebook o Twitter, anzi molti, anche giovanissimi, hanno risposto al sondaggio di Deloitte dicendo che gli avvisi commerciali per lo più si rivelano fastidiosi.
Short videos vs. Tv. La televisione regge il confronto con YouTube, sembra dire il sondaggio inglese. Il 70% dell'informazione video continua ad avvenire attraverso la televisione e nel formato lungo. Ogni giorno vengono consumate 3 milioni di ore di video su YouTube contro i 12 milioni di televisione "long-form".
La resistenza del libro di carta. Anche il prossimo anno l'80% dei libri sarà stampato su carta. Dei lettori adulti, pur dotati di device digitali (il 30% ha un ereader, il 50% un tablet e il 70% uno smartphone) molti sono ancora legati al libro: si penserà "perché sono nati in un mondo non digitale"...Ma quello che soprende è che anche i "nativi digitali" tra i 18 e i 24 anni - i cosiddetti "millennials" - leggono per il 75% su carta e dichiarano di voler possedere i libri per collezionarli e perché amano toccarli e sentirne l'odore. Interessante il caso della video blogger Zoella: diventata famosa grazie a Youtube, ha pubblicato un libro, ma su 20 copie vendute, solo una era digitale.