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Napoli, il Tribunale accoglie il ricorso: De Magistris resta sindaco

La lunga vicenda, iniziata con la condanna in primo grado per abuso di ufficio nell'ambito dell'inchiesta "Why not", arriva all'ennesima svolta

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Il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso del sindaco del capoluogo campano Luigi de Magistris contro la sospensione dalla carica disposta in base alla legge Severino. A darne notizia è il presidente del Tribunale di Napoli, Ettore Ferrara. De Magistris resta dunque in carica.

De Magistris: "Sospensione ledeva diritto elettori" - "Si riconosce che chi è stato eletto, e nel mio caso quando la legge Severino non c'era, deve poter esercitare il diritto-dovere di svolgere le funzioni e, se ciò non avviene, si causa un danno e si lede un diritto del candidato e degli elettori. Ora la Consulta stabilirà i corretti confini costituzionali della norma".Lo dice de Magistris, commentando la sentenza del Tribunale di Napoli.

"Il diritto mi dà ragione e mi auguro che si sia intrapreso quel definitivo percorso che mi deve portare nei prossimi mesi ad avere giustizia su tutti i fronti". "Sono felicissimo - conclude de Magistris - perché sono stati sette giorni nei quali non ho mai smesso di lavorare ma con il pensiero sempre lì, alla preoccupazione che potessi nuovamente ricadere in una fase di mancanza di ruolo formale di sindaco".

Alfano: "Caso De Magistris dimostra che la Severino non funziona" - "I giudici hanno deciso" che De Magistris resti in carica. "Secondo me è l'ennesima prova che la legge Severino non funziona. Non dico che non funzioni nel suo insieme perché stiamo contrastando più efficacemente la corruzione, ma per quanto riguarda i regimi di sospensione non funziona". Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano.

La sospensione di De Magistris e la lunga scia dei ricorsi - A dare avvio alla vicenda la condanna in primo grado per abuso d'ufficio non patrimoniale relativa all'inchiesta "Why not". Il primo ottobre 2014 l'ex Prefetto di Napoli, Francesco Musolino, applicando la Legge Severino, emana il provvedimento con cui sospendeva De Magistris. Immediata la reazione dell'ex pm che presenta ricorso al Tar Campania contro il provvedimento. Il 30 ottobre il collegio del Tar Campania all'unanimità accoglie il provvedimento e sospende la sospensione rinviando gli atti alla Corte Costituzionale per non manifesta infondatezza della questione di illegittimità costituzionale degli articoli 10 e 11 della Legge Severino.

Il 12 novembre arrivano però i ricorsi al Consiglio di Stato presentati dal governo nella figura del ministro dell'Interno Angelino Alfano, dal Prefetto e da due associazioni. Ricorsi che vengono respinti dai giudici il 20 novembre. Una decisione che sembra poter chiudere la questione in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale. Il Movimento in difesa del cittadino, invece, chiama in causa la Corte di Cassazione. Ai giudici viene chiesto di esprimersi rispetto a chi ha la competenza per decidere sui ricorsi alla sospensione tra il Tar e il Tribunale ordinario. Una decisione che arriva lo scorso 26 maggio e che riapre il caso.

La Cassazione, infatti, si esprime in favore del Movimento in difesa del cittadino e afferma che debba essere il Tribunale ordinario a esprimersi. L'ennesimo capitolo della vicenda arriva infine a conclusione con la sentenza odierna del Tribunale di Napoli.

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