Ci sono realtà italiane nate quando dell'Italia unita ancora non vi era traccia. Realtà che vengono da così lontano da costringere i discendenti a ricercare ritratti dei fondatori anziché fotografie. Realtà così belle che, qualche secolo dopo, sono ancora in grado di scrivere nuove pagine di storia. E' questo il caso della Giusto Manetti Battiloro, azienda di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, specializzata nella produzione di foglie d'oro. La sua storia inizia al tempo dei Medici, nella Firenze del '600.
Prima decoratori, solo poi veri e propri "battiloro". La Giusto Manetti Battiloro nasce ufficialmente nel 1820 quando Luigi Manetti sceglie il nome del suo primogenito, Giusto, per la sua bottega appena acquistata nel pieno centro di Firenze.
Ma, in realtà, non è questo l'inizio della storia. Si deve bensì tornare al 1602, quando un fulmine distrugge la palla d'oro della cupola di Santa Maria del Fiore. Matteo Manetti è conosciuto come uno dei migliori orefici e gli viene offerta la possibilità del restauro della cupola. E' un lavoro pericoloso ma lui accetta. Un mese dopo, il 18 settembre del 1602, completa il lavoro e i delegati del Granduca di Toscana lo nominano "Orefice dell'Opera". E' il primo Manetti a salire agli onori della cronaca. E' l'inizio della storia di una famiglia il cui albero genealogico conta oggi innumerevoli rami.
La svolta dalla decorazione alla produzione è, come detto, opera di Luigi Manetti. Anno dopo anno, il marchio Giusto Manetti Battiloro ottiene sempre maggiore successo. E nel 1861 un altro riconoscimento internazionale: all'Esposizione universale di Firenze, la Giusto Manetti Battiloro viene premiata con la medaglia al merito per la qualità delle proprie foglie d'oro.
Oggi, con qualche secolo di storia e ben tre Expo italiani alle spalle, la realtà fiorentina torna tra i padiglioni di un'Esposizione universale. Presentando un nuovo prodotto: l'oro alimentare con tre differenti gusti, tartufo, lime e vaniglia.