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Paula Hawkins, "La ragazza del treno"Un romanzo diventato caso editoriale

Il libro d'esordio della ex giornalista protagonista di un grande successo. Nel giorno dell'uscita in Italia, l'autrice scrive ai lettori di Tgcom24

Chi

Una mattina che appare come tante altre quella che Rachel si appresta ad affrontare salendo sul treno che la porterà al lavoro. Dal finestrino potrà osservare la città che si risveglia e la solita coppia intenta a consumare la colazione su una terrazza vicino ai binari. La routine quotidiana, però, a un tratto si spezza e Rachel vede qualcosa che non dovrebbe vedere e che cambierà la sua vita, legandola inesorabilmente a quella della coppia.

"La ragazza del treno", esordio editoriale di Paula Hawkins (Piemme, euro 19,50) è un libro avvincente, un thriller ricco di colpi di scena e il cui finale è davvero inaspettato. Ai vertici di tutte le classifiche, il romanzo può essere considerato il debutto dell'anno ed è diventato un vero e proprio caso editoriale.

Uscito in America e in Inghilterra a metà gennaio, il libro conquista in meno di una settimana i lettori. Un successo replicato in Irlanda, Canada e Australia e che spinge 41 editori all'acquisto dei diritti di pubblicazione in altrettanti Stati. La Dreamworks, intanto, inizia a lavorare a un film tratto dal romanzo.

Nel giorno dell'uscita in Italia, l'autrice Paula Hawkins sceglie Tgcom24 per presentare il proprio lavoro attraverso uno scritto rivolto ai lettori.

Caro lettore,

siamo tutti voyeur.

Noi pendolari siamo uguali dappertutto: prendiamo posto sullo stesso treno ogni mattina e ogni sera, leggiamo il giornale o ascoltiamo la musica; osserviamo pigramente fuori dal finestrino le stesse strade, le stesse case, e talvolta cogliamo qualche attimo della vita di perfetti sconosciuti. E allora allunghiamo un po' il collo, per vedere meglio.

C'è qualcosa di irresistibile in quegli attimi rubati, in quegli sguardi dentro le vite degli altri, frustranti perché passano troppo in fretta, ma anche terribilmente rivelatori. Non abbiamo mai incontrato di persona quelli che abitano all'ultimo piano del palazzo che si affaccia sulla nostra penultima fermata. Eppure sappiamo che uno dei loro figli è fan di Ronaldo, che l'altra, adolescente, ascolta gli Artic Monkeys e non gli One Direction, che entrambi hanno un debole per i mobili scandinavi e i quadri espressionisti.

Sentiamo di conoscere queste persone. Ci piacciono. E siamo quasi sicuri che anche noi potremmo piaceremmo loro. Anzi, potremmo essere amici.

La solitudine e l'isolamento fanno spesso parte della vita in città, ma anche dei viaggi quotidiani dei pendolari. Di certo è così per Rachel, la protagonista di La ragazza del treno. La sua caduta è avvenuta in un istante: è scivolata senza accorgersene dalla felicità alla disperazione. E proprio nel tentativo estremo di riempire il vuoto lasciato dalla sua vita precedente, Rachel comincia a inventarsi un legame con una coppia che vede ogni giorno dal finestrino del suo treno. Quei due sconosciuti le diventano così familiari che le sembra di conoscerli, di capirli; intorno a loro, Rachel costruisce nella sua mente una storia, un'amicizia.

In realtà, Rachel non sa nulla delle loro vite reali, e non ha idea di che cosa la aspetti quando, avendo assistito da quel finestrino a qualcosa di scioccante, prende la fatale decisione di attraversare una barriera e di passare da voyeur a parte attiva della loro storia. Ma una volta che quella barriera viene attraversata, non si può più tornare indietro.

Spero che vi piacerà leggere La ragazza del treno almeno quanto a me è piaciuto scriverlo.

Paula Hawkins

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