Lavoro, cresce la propensione ad assumere: bene la manifattura
Il Nord-Est si sveglia per primo e offre più opportunità di trovare impiego. Scabbio: “Abbiamo ancora un’Italia del lavoro a due velocità”
La seconda metà dell'anno si apre per il mercato del lavoro all'insegna dei buoni auspici. È questo il trend principale fotografato dall'indagine trimestrale “Previsioni Manpower sull'Occupazione” condotta su un campione rappresentativo di 1.000 datori di lavoro italiani. Rispetto ai risultati del precedente trimestre e dell'anno passato si segnalano previsioni più ottimistiche per i mesi di luglio, agosto e settembre: le prospettive di essere assunti migliorano di due punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di quattro punti rispetto allo scorso anno.
“Assistiamo a un lento ma graduale miglioramento trimestre dopo trimestre, - ha commentato Stefano Scabbio, Presidente Area Mediterranea ManpowerGroup - anche se il dato è ancora negativo: -4%. Il recupero sul trimestre precedente è di due punti percentuali e addirittura di 4 sull'anno precedente. Migliorano anche tutti i settori: sei settori su dieci sono in miglioramento. Il settore del turismo è uno di quelli che maggiormente sta tirando dal punto di vista della richiesta di occupazione e questo è un segnale positivo, anche sulla spinta di Expo”.
I numeri dell'indagine confermano la situazione di recente fotografata dall'Istat con il report “Le tendenze recenti dell'occupazione”. Anche secondo l'istituto nazionale di statistica ci sono ''segnali di ripresa dell'occupazione'', dovuti in parte all'entrata in vigore del Jobs act. I dati, spiega il rapporto, "sembrano indicare un primo aggiustamento della domanda (e dell'offerta) di lavoro al nuovo quadro dei costi e di impiego del lavoro, conseguente ai recenti provvedimento normativi, in un contesto di ripresa dei livelli complessivi di attività economica".
Tuttavia la ripresa è tutt'altro che omogenea. In tre delle quattro aree geografiche censite da Manpower i datori di lavoro segnalano previsioni più ottimiste rispetto al trimestre precedente. Il mercato del lavoro più forte sarà quello del Nord-Est con una previsione netta sull'occupazione pari a un +5%. Nel Nord-Ovest si prevede un andamento occupazionale lento, con una previsione pari al -7%, mentre nel Centro Italia i datori di lavoro prevedono un indice pari al -3%. Il mercato del lavoro più debole sarà quello del Sud/Isole, dove la previsione netta sull'occupazione è pari al -8%.
“A livello geografico tre regioni presentano dati in miglioramento - ha precisato Stefano Scabbio-, ma il Sud rappresenta una zona ancora in grave difficoltà, con tassi di disoccupazione superiori al venti percento. Abbiamo un'Italia a due velocità in cui servirebbe un piano straordinario per riavvicinare la ripresa del Nord Italia con le difficoltà del Meridione”.
Ma quali sono i settori nei quali un disoccupato può sperare di trovare impiego? I datori di lavoro del settore manifatturiero segnalano un notevole ottimismo con un miglioramento di 12 punti percentuali, mentre le previsioni risultano più forti di 8 e 6 punti nel commercio all'ingrosso e al dettaglio e nel settore edile.
Le intenzioni di assunzione peggiorano in cinque settori, in particolare di 11 punti percentuali nel settore elettricità, gas e acqua e di quattro punti percentuali, nei settori finanziario, assicurativo, immobiliare e servizi alle imprese.
La maggiore propensione ad assumere è certamente legata alla nuova normativa sui contratti di lavoro anche se essa non ha espresso appieno le proprie potenzialità, come rileva Stefano Scabbio: “Credo che l'effetto pieno del Jobs Act non si sia ancora completamente visto. C'è stato finora un effetto di migrazione da un contratto all'altro e poca creazione di lavoro addizionale. Mi auguro che il segnale di positività venga rafforzato dalla stagionalità estiva”.
“Il Jobs Act - conclude Scabbio ai microfoni di Tgcom24 - rappresenta un importante passo avanti sia in termini di flessibilità sia di garanzie per i lavoratori. L'aspetto importante mi sembra quello delle politiche attive. La necessità di adeguare continuamente le competenze dei lavoratori è sempre maggiore quindi avere delle politiche dedicate con degli operatori specializzati, è la chiave per avere un mercato del lavoro trasparente ed efficiente".
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