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Il costo della vita in Italia e nell’Ue

Per molte tipologie di beni e servizi, in base all’indice calcolato dall’Eurostat, l’Italia è più conveniente di altri Paesi europei

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Sono molti gli italiani convinti che in Italia il costo della vita sia troppo elevato rispetto a Paesi come la Germania o la Francia, tanto che a volte si sentono vere e proprie "leggende metropolitane" su quanto sia più conveniente fare la spesa a Berlino piuttosto che a Roma.

In effetti una certa convenienza c'è, soprattutto se si entra nel dettaglio di particolari prodotti, ma l'indice generale, calcolato dall'Eurostat, pone i due Paesi sullo stesso piano. Diverso il discorso se il confronto si fa invece con la media europea. In questo caso, infatti, per molte tipologie beni e servizi la convenienza viaggia a favore dell'Italia.

Per calcolare l'indice, ed è doveroso sottolinearlo, l'Istituto di statistica della Commissione europea, si basa su una serie di parametri come l'indice di prezzi per beni e servizi, il potere d'acquisto delle famiglie e il tasso di cambio reale. Questo per dire che non basta recarsi in un negozio e confrontare il prezzo della pasta o di un dentifricio.

Tornando ai dati si nota come, appunto, l'Italia e la Germania occupino insieme l'undicesimo gradino della classifica europea, attestandosi a 102 punti (la media dell'Ue è 100), contro – per esempio - i 108 della Francia e i 93 della Spagna.

Come dicevamo, le singole voci del dettaglio mostrano una leggera convenienza a favore della Germania per le diverse tipologie di prodotti, ma anche a favore dell'Italia se il confronto si fa invece con l'intera Ue.

Mentre i cibi e in non alcolici nel nostro Paese si attestano a 112 punti, in Germania si scende a 109, ma è anche vero che si sale a 139 in Danimarca, a 169 in Norvegia e a 153 nella vicina Svizzera.

Per gli alcolici ed il tabacco (che comunque non rappresentano beni di prima necessità), l'indice viaggia sui 95 punti (quindi al di sotto della media Europea), contro gli 89 della Germania, i 108 della Francia e i picchi massimi di Irlanda (170), Danimarca (121), Islanda (172) e Norvegia (addirittura 239).

Anche per l'elettronica l'indice italiano, che si attesta a 98 punti (leggermente al di sopra di quello tedesco che si ferma a 95), si poine al di sotto della media europea e molto al di sotto di quello di Paesi come il Belgio e il Regno Unito (entrambi con 108 punti), Malta (116), Islanda (148), e Francia (101).

Passando ai servizi l'Italia presenta un indice più basso della media europea per quanto riguarda i trasporti (99) ma non per hotel e ristoranti (109). In Germania tali indici si attestano, rispettivamente, a 96 e 97 punti, in Francia a 104 e 112 e nel Regno Unito a 102 e 113.

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