Iraq, l'Isis rapisce 1.200 bambini E sfida la Russia con gruppi ceceni
Lo Stato islamico annuncia la nascie della "provincia del Caucaso". Tensione anche a Palmira, in Siria: mine e ordigni tra le rovine
A Mosul, capitale del "califfato" in Iraq, i jihadisti dell'Isis hanno rapito 1.227 bambini, come denuncia il portavoce del Kurdistan Democratic Party. A Palmira in Siria invece, secondo quanto riferisce l'Osservatorio per i diritti umani, i miliziani dell'Isis hanno piazzato mine e ordigni esplosivi tra le rovine romane della città. Nei pressi della stessa località ci sono stati inoltre diversi raid aerei del regime.
"Non sappiamo perché abbiano minato le rovine, se per distruggerle o per impedire l'avanzata dei governativi", afferma l'Ondus. E riferisce poi di bombardamenti dei caccia di Damasco sulla città, che hanno causato vittime, e di violenti combattimenti ad al-Baiarat al-Gharbia. Secondo l'Ondus le forze siriane "stanno avanzando".
I bambini rapiti dagli jihadisti sono stati portati al campo di al-Salamiya per essere addestrati", denuncia il portavoce del Kurdistan Democratic Party della città, Said Mimousini. Secondo alcune testimonianze mai confermate, nel campo l'Isis avrebbe creato un vero e proprio dipartimento per addestrare i minori di 18 anni, sia al combattimento che agli attacchi suicidi.
Sfida alla Russia con i ceceni - L'Isis ha inoltre accolto la richiesta di adesione di alcuni gruppi jihadisti e ha annunciato la nascita della Wilayat Qawqaz, la "provincia del Caucaso". Lo afferma lo stesso Stato islamico con un comunicato diffuso online. La nuova "provincia" include la Cecenia, il Daghestan, l'Inguscezia e altre regioni a maggioranza musulmana del Caucaso russo.
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