"Costruiremo un muro ai confini con la Serbia per tenere fuori i migranti". Questa la proposta shock del ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto. "Non credo che l'accordo sarà raggiunto a fine giugno, ma a luglio raggiungere un accordo, anche se non facile, è possibile", ha invece affermato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, a proposito della redistribuzione degli immigrati in Europa, a Berlino.
L'annuncio del ministro degli Esteri di Budapest fa riferimento alla costruzione di una barriera alta 4 metri lungo la frontiera con la Serbia, per un tracciato di 175 chilometri. Lo scopo dichiarato è quello di bloccare il flusso crescente di migranti lungo la cosiddetta "rotta dei Balcani" verso l'Europa occidentale. Nel 2014 in Ungheria sono arrivate oltre 50mila persone, secondo le stime del governo di Budapest.
Szijjarto ha informato che il primo luglio ci sarà una consultazione con Belgrado su questo progetto. Il ministero degli Onterni di Budapest dovrà intanto predisporre le tappe di costruzione dell'opera entro mercoledì. Secondo il governo Orban, l'Ungheria non viola nessun regolamento o convenzione internazionale con questa misura. Budapest osserva del resto che ci sono esempi di iniziative analoghe sulla frontiera fra Grecia e Turchia o in Spagna nelle enclavi del Nordafrica. Il governo sottolinea infine di avere su questo progetto "il consenso della popolazione" magiara.
Premier serbo "sorpreso" - Il premier serbo Aleksandar Vucic si è detto "sorpreso" e "scioccato" dall'annuncio dell'Ungheria. "Penso che la soluzione non sia la costruzione di muri, sopratutto se non si è responsabili di qualcosa", ha detto Vucic. "Nessuno può dire nulla alla Serbia. Di che cosa siamo responsabili, della crisi in Siria? Dell'Isis? Del problema dei curdi?", ha aggiunto il premier ricordando che "la Serbia è solo un Paese di transito".
La Francia mette a disposizione nuovi alloggi - Dopo le polemiche di ieri, oggi il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha annunciato la creazione di 9.500 alloggi in più per rifugiati e richiedenti asilo e 1.500 posti d'urgenza per i migranti in transito, il tutto assortito da un rafforzamento delle procedure per il respingimento degli irregolari e degli aiuti per il rimpatrio volontario. "Un piano timido, una dose di umanità e una dose di espulsione", commenta il quotidiano Le Monde mentre il direttore dell'associazione 'France Terre d'Aile', Pierre Henry, parla di "una prima risposta importante, un piano ambizioso".
Renzi: "Immigrazione non è solo problema dell'Italia" - Con il premier britannico "abbiamo discusso di immigrazione - ha detto il premier Matteo Renzi, al termine dell'incontro con David Cameron svoltosi a Milano -, ci sono posizioni anche diverse sulle singole scelte da adottare, che prenderemo nel prossimo Consiglio europeo ma c'è la condivisione che questo problema non è un problema solo italiano".
Cameron a Renzi: "La nostra intelligence al vostro servizio" - Da parte sua Cameron ha assicurato appoggio all'Italia: "Abbiamo bisogno di un approccio globale per lavorare con i vostri servizi di intelligence in Sicilia dove noi metteremo gente e risorse per provare a interrompere i collegamenti" dell'immigrazione dal nord Africa.