Il Camparino in Galleria, vera e propria istituzione per la città di Milano, compie 100 anni e festeggia questo importante traguardo inaugurando, il 22 giugno 2015, la mostra “I volti dell'aperitivo”. Dieci personaggi appartenenti al passato e al presente che, attraverso dieci scatti da loro autografati con altrettante dediche, raccontano lo charme intramontabile del locale di Galleria Vittorio Emanuele II e il motivo per il quale l'hanno eletto luogo privilegiato per l'aperitivo inteso come momento unico di convivialità e relazione sociale.
Fondato da Davide Campari nel 1915, il Camparino è, da sempre, un luogo accogliente e ospitale che, ieri come oggi, immerge subito nel mood milanese anche chi di Milano non è. Lo pensavano i fratelli De Filippo, partenopei doc che, quando calcavano i palcoscenici milanesi, non perdevano occasione per concedersi un aperitivo al Camparino, ma anche Federico Russo, conduttore televisivo e radiofonico ormai milanese di adozione, che racconta “essendo sempre alla ricerca del talento, so che lì trovo il Negroni migliore di Milano!” e firma così la propria fotografia: “#teamcamparino: il talento della mixology”.
Fra schiume di seltz, soda e rosso bitter, il Camparino diventa, fin dal 1915, fulcro della vita milanese e delle tendenze che l’hanno attraversata, contribuendo in modo determinante alla nascita del mito dell’aperitivo italiano a livello internazionale. Sarà per questo che anche celebri attori e registi da Oscar, ambasciatori dell’orgoglio Made in Italy nel mondo, scelgono il Camparino per condividere un momento con gli amici.
Un tempo sedeva in Galleria Vittorio De Sica, oggi troviamo Diego Abatantuono. “Il Camparino è una istituzione. – commenta l’attore milanese - Un attimo, e il tempo si ferma. Ritrovi il sapore che ha accompagnato la tua vita e trovi i tuoi amici di sempre. Trovi Milano, che pare ruvida e invece è morbida, accogliente”.
“Auguri al Camparino, da 100 anni ecccezzziunale veramente”: questa è la sua dedica per altri 100 di questi anni. Ma quanti altri volti noti sono passati in Galleria dal giorno dell’apertura? Negli anni Venti, si vociferava spesso di Tamaki Minura, la prima soprano giapponese ad aver avuto una carriera internazionale, che era solita sorseggiare un Campari con il Seltz prima di salire sul palco del Teatro alla Scala per la messa in scena della Madama Butterfly.
Ha la stessa abitudine la “Lady del soul” Nina Zilli che tra Italia, Irlanda e Stati Uniti, ha trovato nel Camparino un punto fermo nella sua vita cosmopolita: “Il Camparino è retrò e contemporaneo, tenace ma romantico e soul, un mix di contraddizioni che mi appartiene”. Gli auguri dell’affascinante cantautrice recitano così: “Il Camparino è rock 'n’ roll. Auguri e #staysoul”.
Anche Paola Borboni, attrice dall’effervescente temperamento che ha scritto la storia del teatro italiano, amava l’inconfondibile amaro del Campari, mentre non può mancare, tra i personaggi contemporanei, la modella e attrice Martina Colombari, che afferma: “Un filo indissolubile mi lega al rosso Campari: fotografata dal grande Giovanni Gastel per il calendario 2006 del brand, sono felice di prestare di nuovo il mio volto in occasione di un evento così importante”. La sua dedica è: “Nulla è seducente come il rosso Campari…la mia grande passione!”.
Tanti volti e personalità diversi tra loro, perché da 100 anni il Camparino è specchio della città e dell’Italia intera: anche un secolo fa, proprio come oggi, si parlava di crisi e ripresa economica: “Vi vanno bene gli affari?!? Segno è, che bevi il Campari” scherzava l’attore comico Erminio Macario. Sarà un caso che il centenario del Camparino cada nel 2015, anno in cui, grazie all’Esposizione Universale, Milano si sta affermando, di nuovo, la vetrina dell'Italia e dell’Europa nel mondo? Forse no, se si pensa che tutti gli eventi, le mode e le tendenza più importanti della città sono sempre state celebrate, da 100 anni, con un momento Campari.
Il Camparino è ora gestito da Orlando Chiari e Teresa Miani, rispettivamente genero e figlia di Guglielmo Miani, sarto pugliese approdato a Milano nel 1922 che, come i personaggi della mostra, si legò indissolubilmente alla città comprandone, negli Anni '60, il locale simbolo. È del maestro Ugo Nespolo, invece, il logo che ne celebra l'anniversario: un colorato condensato di tradizione e innovazione per un artista cha da anni collabora con Campari per progetti italiani e internazionali.
Le fotografie dei personaggi appartenenti agli anni Venti e Trenta sono conservate presso la Galleria Campari a Sesto San Giovanni (MI).
Informazioni sulla mostra
“I Volti dell'aperitivo" Vernissage: lunedì 22 giugno dalle ore 19.00 (dalle 21.00 aperto al pubblico)
La mostra resterà aperta al pubblico dal 23 giugno al 7 luglio dalle ore 9 alle ore 22 Ingresso libero