Troppo tenero per vivere: sembra questo il destino del Pika, il coniglio cinese lungo appena venti centimetri e con un pelo così morbido da sembrare un peluche. Quando l'etologo Li Weidong lo scoprì e diffuse le sue foto trent'anni fa, non pensava che ne avrebbe accelerato l'estinzione, colpa del riscaldamento globale ma anche dell'invadenza umana. Lo scienziato avverte: "Non prendeteli, non sopravvivono in cattività".
Nel 1983, al momento della scoperta gli esemplari erano quasi tremila, poi nel 2003 l'ultimo censimento ne aveva attestati almeno novecento in meno, oggi i piccoli coniglietti cinesi Pika sarebbero appena mille: il numero critico che pone la specie fra quelle in via d'estinzione.
Il ricercatore Li Weidong, che da vent'anni studia questo animale e per primo ne ha pubblicato le foto, sta cercando di portare la questione all'attenzione delle autorità cinesi perché il Pika venga considerato specie da proteggere.
Importante non farlo nel modo sbagliato, cioè catturare i coniglietti e alimentarli per tenerli in casa come animali domestici, come hanno tentato di fare molti cinesi quando hanno scoperto l'infinita tenerezza del piccolo coniglio. In questo modo, infatti, i Pika smettono di riprodursi: "Sono selvatici e devono rimanere nel loro habitat, le montagne del Tianshan", è l'appello dell'etologo.