Capotreno aggredito a Milano, è stato fermato un terzo giovane sudamericano
Il terzo uomo coinvolto nella vicenda è un diciannovenne, nato a El Salvador, con precedenti per lesioni e rapina. Attesa la convalida per gli altri due
Dopo i due arresti di venerdì per la brutale aggressione a un capotreno e a un suo collega sul passante ferroviario di Milano, è stato fermato un altro giovane sudamericano. E' un 19enne nato a El Salvador con precedenti per lesioni e rapina, già coinvolto nell'operazione contro la gang MS13 dell'ottobre 2013.
Capotreno aggredito a Milano, è stato fermato un terzo giovane sudamericano
Intanto, si attende per le prossime ore la decisione del gip sulla convalida di arresto degli altri due ventenni sudamericani fermati, che giovedì hanno aggredito a colpi di machete il macchinista e il capotreno alla stazione di Villapizzone, nella periferia nord di Milano. Il più grave dei due feriti, Carlo Di Napoli, 32 anni, è stato sottoposto a un lungo intervento per evitare l'amputazione del braccio: per sciogliere la prognosi bisognerà aspettare qualche giorno.
Uno dei due arrestati aveva precedenti - I due arrestati, Jackson Jahir Lopez Trivino, ecuadoriano di 20 anni con permesso di soggiorno scaduto, e Josè Emilio Rosa Martinez, 19enne di El Salvador, sono accusati di tentato omicidio. Il primo, già noto alle forze dell'ordine con l'appellativo di "Peligro" (pericolo) e coinvolto nell'operazione "Maredos" del 2013 che portò all'arresto di 25 persone, tra cui 7 minorenni, non ha parlato davanti agli investigatori. A colpire con il machete sarebbe però stato Martinez, padre di un bimbo di 6 mesi. Entrambi sarebbero affiliati dell'associazione criminale di latinos "MS13", una realtà, come aveva scritto il gip Andrea Salemme in un provvedimento d'arresto, caratterizzata "da una struttura gerarchico-verticistica" che "negli Stati Uniti è considerata seconda solo a Cosa Nostra".
Salvato il braccio del capotreno - Intanto Di Napoli, sposato e con una bambina di cinque mesi, è stato sottoposto a un intervento di otto ore con numerosi chirurghi specialisti. "Si è trattata di una lesione molto grave, ma il braccio per il momento è salvo", dicono i medici dell'ospedale di Niguarda, dove il capotreno è stato ricoverato. "Si è cercato di preservare la funzionalità dell'arto, ma solo nei prossimi giorni si potrà sciogliere la prognosi se tutto sarà andato a buon fine". Il collega, invece, aggredito a mani nude dal gruppetto di ragazzi, è stato colpito alla testa e ha riportato un trauma cranico.
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