Basterà una pillola per riparare all'istante i tessuti feriti o danneggiati. Non è fantascienza, ma uno studio condotto da un gruppo di ricercatori americani della Case Western Reserve e dell'Ut Southwestern Medical Center e pubblicato sulla rivista Science. Il nuovo farmaco, detto Sw033291, si è dimostrato capace di riparare danni a colon, fegato e midollo osseo in modelli animali, arrivando anche a salvare la vita di topi che altrimenti sarebbero morti.
Una "vitamina" per le cellule staminali - Il "segreto" dell'efficacia rivoluzionaria del nuovo farmaco è rappresentato da una molecola prodotta naturalmente dall'organismo: la prostaglandina E2 o Pge2, che agisce come una vera e propria "vitamina" per le cellule staminali. Il medicinale guarisce danni in diversi tipi di tessuti, stimolandone la ricrescita in tempi molto più rapidi rispetto al "normale". Una tale prospettiva, osservano gli autori dello studio, suggerisce potenziali applicazioni nel trattamento di molte malattie.
Missione: inibire un gene - Secondo i ricercatori americani, la quantità di Pge2 nel corpo viene ridotta dall'azione di un gene, denominato deidrogenasi 15 idrossiprostaglandina (15-Pgdh). La "chiave" per riportare la quantità di prostaglandina a livelli soddisfacenti, quindi, è inibire questo gene. Scansionando una "libreria" di 230mila differenti molecole, gli esperti ne hanno identificata una che si è rivelata in grado di inattivare il 15-Pgdh. In questo senso il composto Sw033291, che agisce in un modo incredibilmente potente, si configura come una componente promettente per lo sviluppo di nuovi farmaci.