Una prospettiva diversa, un'emozione suggestiva e coinvolgente: ecco cosa può offrire la navigazione lungo il corso del Ticino. Il fiume è maestoso: attraversato da volatili di rara bellezza, con isolotti disabitati ove è possibile fare una sosta per un bagno rinfrescante o per uno spuntino, il Ticino offre variazioni affascinanti nella navigazione, che a tratti di ampio respiro alterna atmosfere quasi amazzoniche, con i suoi tanti canali interamente ricoperti dalle mille tonalità di verde della vegetazione circostante.
Lasciamoci guidare in questo percorso da Myownitaly (www.myownitaly.com), sito di viaggi e turismo che propone itinerari nuovi e inconsueti del nostro territorio, raccontato da punti di vista inediti e particolari.
Da qualche anno anche nel nostro Paese cresce la passione per il rafting, lo sport che deve il suo nome al termine inglese “raft”, il gommone inaffondabile che normalmente si utilizza per le discese fluviali nei tratti più impervi. In ogni parte del mondo esistono però anche fiumi più tranquilli, che in gergo tecnico vengono classificati di “1° grado” o di “classe 1”, ovvero facili, proprio come il placido Ticino, immerso nell’omonimo parco naturale, istituito nel 1974. Il fiume è navigabile per 110 km, dal Lago Maggiore sino alla sua confluenza nel Po, dopo Pavia. .
I tratti da percorrere in gommone si snodano da Magenta a Vigevano, oppure da Bereguardo, presso il ponte delle Barche, fino a Pavia. Il primo percorso transita attraverso uno dei tratti più incontaminati del fiume, lontano da strade, rumori e costruzioni. Il fiume si dirama in infiniti canali e non permette la navigazione con mezzi a motore di grossa portata, ma c’è abbastanza spazio per le piccole barche, dalle quali si può godere il silenzio e l’intimità con la natura. Per questo tratto la partenza per la discesa in raft è prevista da Vigevano. .
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Per il secondo tratto l’ambiente naturale rimane intatto nella parte iniziale, mentre si colora di interesse storico quando si oltrepassa il Lido di Pavia. Qui la navigazione permette di godere dall’acqua la vista della cupola del Duomo di Pavia; si passa poi attraverso lo storico Ponte Coperto, salutati dalla Statua della Lavandaia, e infine si attraversa tutto Borgo Ticino, dove la navigazione si conclude. Il livello di difficoltà dell’escursione resta sempre di grado 1, ovvero facile, così come da classificazione della FIRAFT (la Federazione Italiana Rafting)..
L’esplorazione lungo il Parco del Ticino offre quindi la possibilità di svago per un’ intera giornata, o perché no di un intero weekend sul fiume. .
Si può andare alla scoperta delle lanche, cioè delle parti del fiume che, in corrispondenza di anse pian piano escluse dal percorso della corrente, vengono in seguito del tutto isolate dal corso del fiume; si può scoprire la flora e la fauna del Parco, gustare un pranzo o magari la cena pernottando in tenda su un’isola deserta, per abbandonarsi di fronte a un panorama selvaggio e senza soluzione di continuità, nella natura incontaminata del Parco del Ticino..La giornata, o i due giorni, resta tutta scandita dal ritmo della navigazione, tra gli angoli più incantevoli del Ticino, fiume affascinante che nutre risaie e rogge. Fiume sul quale, con un po’ di fortuna, si possono incontrare ancora oggi i cercatori d’oro, gli ultimi eredi e “custodi” dei segreti, tramandati da generazioni, di quest’affascinante tradizione..
L’associazione sportiva “AqQua”, che ha definito questa esperienza “Slow Rafting” per sottolineare la particolarità di una discesa slow e rilassante, in un contesto incontaminato di natura mozzafiato e puro silenzio, è ospitata all’interno della sede della Centrale Idroelettrica “Ludovico il Moro”, splendido edificio in stile Liberty costruito agli inizi del '900 al cui interno si trovano le turbine moderne, attualmente in attività, e quelle originarie ristrutturate. La centrale è visitabile gratuitamente, previa prenotazione. .
Info: www.raftingsulticino.it e www.parcoticino.it.
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