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Ecco la cinquina dello Strega: primo Lagioia, solo terza Elena Ferrante

Il 2 luglio si saprà il vincitore del premio letterario più importante e discusso d'Italia. Primo dei cinque papabili "La Ferocia" di Lagioia, secondo Covacich, Ferrante di bronzo, poi Genovesi e Santagata

Per ottenere i voti della giuria al premio Strega 2015 non è bastato alimentare il mistero che da mesi circonda Elena Ferrante, caso letterario dell'anno, ma solo terza nella cinquina finalista. Al primo posto il pugliese Nicola Lagioia, che con il suo complicato "La Ferocia" ottiene 182 voti; sono 157 quelli di Mauro Covacich con i racconti de "La Sposa". Seguono il vincitore dello Strega Giovani Fabio Genovesi e Marco Santagata.

Erano attese sorprese, ma la cinquina venuta fuori dal voto della giuria rinnovata nella sua composizione, in realtà, non stupisce. Allo spoglio, presieduto dal vincitore dello scorso anno Francesco Piccolo, balzano subito all'occhio i grandi esclusi: Zero Calcare, il graphic journalist che ha riportato il fumetto nell'attualità con i suoi racconti e disegni da Kobane, e il cantautore Vincio Capossela. Ma si sa, al Premio Strega non mancano mai discussioni e polemiche, che ne fanno comunque l'appuntamento letterario dell'anno.

Il primo classificato ha dichiarato che non si aspettava un piazzamento così alto: "La Ferocia (Einaudi) è un libro complesso e denso - confessa Nicola Lagioia - parla dell'Italia di questi anni e del Sud, perché è ambientato nella mia Puglia, ma la letteratura è sempre la parte per il tutto. Ringrazio chi l'ha letto e sostenuto". Anche prima della candidatura allo Strega, infatti, il romanzo aveva ottenuto un certo successo e i suoi diritti erano già stati acquistati per realizzare un film.

Si aspettava di entrare in cinquina invece Mauro Covacich, che con i suoi 17 racconti dal titolo "La Sposa" (Bompiani) ottiene un ottimo secondo posto: "Mi piacciono gli altri libri finalisti, sarà una bella gara in cui si parlerà finalmente di letteratura. Il mio modello per questa raccolta è Goffredo Parise".

Soddisfatti anche gli editori di "Storia della bambina perduta" (e/o) Sandro e Sandra Ferri, che hanno rilasciato dichiarazioni al posto della scrittrice/dello scrittore fantasma che risponde al nome di Elena Ferrante. Numeri altissimi di copie vendute e traduzioni in tutto il mondo, fino alla richiesta di candidatura spronata sulle prime pagine dei giornali da Roberto Saviano e Serenda Dandini: chiunque abbia scritto la tetralogia "L'amica geniale", al Premio Strega 2015 si colloca terzo con 140 voti.

Tutto da decidere, dunque, il 2 luglio nella consueta sala del Ninfeo di Villa Giulia a Roma. A concorrere ci saranno ancora Fabio Genovesi, che si è piazzato quarto con "Chi manda le onde" (Mondadori), già vincitore della categoria giovanile, e Marco Santagata, al quinto posto con "Come donna inamorata" (Guanda), dove la donna innamorata è la Matelda del Paradiso dantesco.

Nell'edizione 2015 la Fondazione Bellonci, patron della manifestazione assieme a Liquore Strega, ha deciso di trovare un modo per tutelare i piccoli editori: prima di tutto la cosiddetta "clausola di salvaguardia" che garantisce la presenza fra i finalisti di almeno una casa editrice medio-piccola o di uno scrittore emergente. Inoltre non più un voto a ciascuno dei giurati, ma tre: agli Amici della domenica, lo storico corpo elettorale di 400 donne e uomini di cultura, si sono aggiunti quest'anno sessanta lettori forti decidi dalle Librerie Indipendenti associate Ali e quindici gruppi di lettura costituiti da scuole, università e Istituti Italiani di Cultura all'Estero; in questo modo è aumentato il numero di voti necessario per accedere alla finale.

E se non ci sono state sorprese sulla decisione della cinquina finalista, potrebbero essercene quando si tratterà di decidere il vincitore. Anche perché a prevedere nuovi ingressi è anche il Comitato direttivo di quest'anno: entrano a farne parte, insieme a Tullio De Mauro e Valeria Della Valle, presidente e consigliere della Fondazione Bellonci, gli scrittori vincitori del Premio Strega Paolo Giordano, Melania G. Mazzucco e Edoardo Nesi, oltre allo storico della lingua Luca Serianni.