Ha vinto tre Festival di Sanremo. Ha fatto tv (tanta), conducendo per 13 anni la trasmissione cult OK, il prezzo è giusto. È scesa in politica. Ha cantato in tutto il mondo, ed è stata la prima italiana al Madison Square Garden di New York e in tournée in Russia quando ancora c'era il Muro. A parlarci di bellezza oggi la strepitosa Iva Zanicchi.
Iva, per te bellezza è sinonimo di…?
Salute, senza dubbio. Quando una persona è sana è più bella, aldilà dei connotati: il viso e lo sguardo sono lo specchio del nostro stato fisico.
Da ragazza che rapporto avevi con lo specchio?
Orrendo. Ero magrissima e piena di complessi, non mi piaceva guardarmi. Però mi sono sempre curata molto. Per esempio in tanti anni di televisione e concerti non sono mai andata a letto truccata.
Donatella Rettore mi ha detto la stessa cosa!
È fondamentale, sai? La pelle deve essere tenuta pulita, idratata, nutrita. È il segreto per essere gradevoli a qualunque età.
E infatti hai sempre un viso splendido…
Perché ho un'alimentazione sana, varia. Io non credo a chi dice: ah io mangio solo riso!
È vero che il tuo profilo importante di una volta ti è valso il famoso soprannome “Aquila di Ligonchio”?
A onore del vero non è cosi. Quel soprannome lo devo a un funzionario Rai e a Mike Bongiorno, ma non per via del mio naso!
E allora l'aquila da dove arriva?
Dalle montagne, perché venivo da lì e con la mia voce, dicevano, potevo volare (ride)
Ti sei pentita di aver rifatto il naso?
No, ma quando ho fatto l'intervento ormai il complesso mi era passato (ride)
Tu sei sempre stata amata trasversalmente dagli uomini e dalle donne oltre che per la straordinaria voce black anche per la fisicità prorompente
Sinceramente non mi sono mai sentita bella. Sophia Loren è bellissima. Eppure ha detto di non aver mai amato guardarsi allo specchio. Questo ti fa capire come per un artista bellezza voglia dire altro.
E cosa vuol dire bellezza allora per un artista?
Sembrerò banale, ma è davvero qualcosa legato alla luce che hai dentro, alla personalità. Di per sé la bellezza non vale nulla. Ma se unita a talento, intelligenza e simpatia allora può accompagnarti per tutta la vita.
In tanti anni di televisione ti sei mai sentita in competizione con qualche collega?
No, mai. Io sono soprattutto una cantante, più che al fisico ho sempre pensato alla voce.
Ti capita mai di riascoltarti?
Lo faccio solo con Fausto, in macchina. Ieri per esempio abbiamo risentito l'album Colori d'amore. Peccato sia stato pubblicizzato poco, ci sono pezzi stupendi scritti da Mariella Nava e Tiziano Ferro.
Non ci crederai ma è uno dei miei preferiti, la canzone Ti ricordi è davvero bella. A proposito di ricordi: hai messo in ginocchio Fellini. Confermi o smentisci?
Porca vacca se confermo! Cercava un'attrice che interpretasse Gradisca in Amarcord. Mi portò in giro per tre giorni, quello era il suo modo di provinare. Era gentilissimo, mi chiamava “Zanicchina” nonostante il mio metro e 80 di altezza (ride).
Ma com'è che finì in ginocchio?
Mi disse tutto dispiaciuto che non potevo essere Gradisca per via dei miei “tratti troppo nobili”. Che poi non aveva mica torto, si è scoperto da poco che vengo da una famiglia titolata, tiè!
Con Berlusconi invece ti è andata meglio…
Volle incontrarmi ad Arcore per propormi di lavorare per lui. Mi aveva vista raccontare una barzelletta in un fuori onda di una trasmissione. Andai a casa sua e mi portò subito al pianoforte.
Scommetto che ti ha chiesto Zingara
Ma quale zingara! Si mise a cantare lui per mezz'ora tutto il repertorio francese di Trenet (ride). Un uomo di una simpatia unica.
Che rapporto hai con il tempo che passa?
Di serenità apparente, lo prendo con filosofia. Altre volte invece mi incazzo come una bestia.
Mi ha colpito una tua frase “quando arriva la prima neve mi chiedo se ne vedrò ancora un'altra”…
Questo me lo chiedo proprio quando sono incazzata. Perché per me è davvero una gioia osservare la natura, e mi spiace l'idea di non poterlo fare più, un giorno. La natura è un miracolo, ti fa arrendere e dire: Dio esiste davvero.
Rapporto con la chirurgia estetica?
Il pensiero di andare sotto i ferri mi paralizza, ho il terrore del sangue, degli aghi, di tutto.
Naso a parte, pero!
Quello l'ho rifatto perché per anni mi ha fatto soffrire. Così un giorno gli ho detto: tiè, adesso ti sego (ride). Ma fare altro mi impaurisce, pur non essendo assolutamente contro. Ciò che conta è la moderazione, cosa che poche donne hanno. Oggi per esempio ne ho incontrata una, aveva due guance come se l'avessero presa a cazzotti!
Una donna che trovi o hai trovato bella?
Virna Lisi. Lei si era rifatta, sai? Ma con gusto. Il rischio altrimenti è di prenderci la mano, e poi gonfia qui, gonfia là…