Ignazio Scaravilli, il medico catanese sequestrato in Libia il 6 gennaio, è stato liberato con il concorso delle autorità di Tripoli e sta bene, secondo quanto conferma l'Unità di crisi della Farnesina.. In attesa di rientrare in italia, il medico si trova negli uffici delle autorità locali "per gli adempimenti di rito".
A rivelare la liberazione dell'italiano è stato l'Huffington Post. I tempi del suo ritorno a casa sono ancora incerti, dal momento che, come spiegano fonti informate, "ci sono procedure da rispettare" e la presenza di più autorità in Libia non facilita gli adempimenti. Tutto comunque, dicono le stesse fonti, "sta procedendo nel migliore dei modi. Si lavora per riportare a casa Scaravilli nel più breve tempo possibile".
La moglie: "Sono troppo agitata per parlare" - La moglie del medico, raggiunta al telefono, ha detto: "Per il momento sono troppo agitata. Non sono in grado di parlare. Dovete scusarmi ma io per il momento non sono in grado di fare nessuna conversazione. Sono contenta. Posso non essere contenta di una notizia del genere? Però sono troppo agitata. Mi dovete scusare. Ci sentiamo un altro giorno. Lasciatemi riassettare un po' i battiti cardiaci".
Libero da una settimana - Il nostro connazionale già da una settimana è stato sottratto ai suoi rapitori, ma è stato inizialmente trattenuto in segreto dalle autorità di Tripoli che, in cambio del suo rientro, avrebbero preteso dall'Italia il pieno riconoscimento politico del governo filo-islamico, al pari di quello che Roma ha concesso al governo di Tobruk. Una versione, questa, che al momento non trova conferme ufficiali.