"Fuori la mafia", "Dimettetevi", "Ve ne dovete andare": sono gli slogan di rabbia lanciati dagli attivisti M5S e dai lavoratori di Roma Multiservizi davanti a Palazzo Senatorio. Ai manifestanti è stato temporaneamente impedito l'ingresso in Campidoglio dove si è tenuta la seduta-lampo del Consiglio comunale per la surroga dei consiglieri decaduti dopo la seconda ondata di arresti legati all'inchiesta Mafia Capitale.
M5S contro il sindaco: "Dimettiti" - "Onestà, onestà, onestà", hanno invece gridato i militanti pentastellati dopo l'ingresso in aula Giulio Cesare. I presenti hanno poi preso di mira il sindaco di Roma, Ignazio Marino, presente in aula: "Dimettiti", hanno urlato.
Marino replica con un secco no - Il primo cittadino non ha però nessuna intenzione di lasciare il suo incarico. E lo ha confermato proprio in Aula, come racconta il consigliere regionale di M5S Davide Barillari: "Siamo entrati appena in tempo per urlare a Marino 'dimissioni e onestà'. Lui ha risposto sorridendo facendo segno 'no' con il dito".
Protesta anche Ncd - In piazza anche alcuni esponenti di Ncd con cartelli su cui si legge: "7 peccati capitali. Ecco perché Marino deve mollare la poltrona. Elezioni subito".
Grillo: "Resettare e disinfestare" - "Il Comune di Roma va resettato, i legami con la mafia recisi, il Campidoglio disinfestato". Lo scrive su Twitter Beppe Grillo, parlando dell'inchiesta Mafia Capitale che definisce uno "scandalo senza fine".