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Confcommercio: "Ripartono consumi, ma solo nel 2027 Pil a livello pre-crisi"

Tra il 2007 e il 2014, ricorda l'associazione di categoria, gli italiani hanno patito una riduzione in termini reali del 12,5% del Pil, del 14,1% per il reddito disponibile e dell'11,3% per i consumi

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Migliorano i consumi, con una crescita congiunturale ad aprile dello 0,5%, la più elevata degli ultimi due anni, dopo il -0,1% di marzo. L'incremento tendenziale è dello 0,8% (+0,4% a marzo). Lo afferma l'Ufficio studi della Confcommercio in occasione dell'assemblea annuale, che precisa: "Nel 2015 il Pil crescerà dell'1,1% e i consumi dell'1,2%. La ripresa c'è, ma restano dubbi sulla sua intensità".

Tra il 2007 e il 2014, ricorda Confcommercio, gli italiani hanno patito una riduzione in termini reali del 12,5% del Pil, del 14,1% per il reddito disponibile e dell'11,3% per i consumi.

"Servono 15 anni per tornare al Pil pre-crisi" - Agli attuali tassi di crescita di Pil, consumi e reddito disponibile, solo tra 15 anni, nel 2027, si tornerà al Pil pro capite del 2007. La spesa delle famiglie pre-crisi si rivedrà nel 2030. Il reddito disponibile nel 2034. Per ridurre il recupero a 6-8 anni servirebbe un tasso di crescita doppio.

Come nota però l'Ufficio Studi Confcommercio, "la nostra economia non sperimenta da tempo" questi valori. Tuttavia "l'attivazione rapida delle riforme strutturali - aggiunge -, il consolidarsi di un diffuso clima di fiducia favorevole e una credibile politica fiscale distensiva renderebbero questa sfida alla portata del nostro Paese".

"Imprese penalizzate, servono riforme per aumento competitività e produttività" - Nota poi l'analisi di Confcommercio come le difficoltà a tornare ai livelli pre-crisi discendono da un "contesto altamente penalizzante in cui operano le imprese". "Le riforme devono correggere questi difetti che riducono la competitività e tengono bassa la produttività sistemica dell'Italia - viene spiegato -. Ponendo a confronto alcuni indicatori di Italia e Germania, si rileva come per i nostri imprenditori sia molto più difficile fare impresa. I tempi della giustizia, la pressione fiscale, i costi di gestione, la contraffazione e l'abusivismo si associano ad una difficoltà a sfruttare le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie".

"Nel 2014 perse 70mila imprese" - "Nel 2014 - nota quindi l'Ufficio Studi Confcommercio -, la capacità del tessuto imprenditoriale dei servizi di mercato si è ridotta in maniera significativa, mostrando, tra iscrizioni e cancellazioni di imprese nei registri delle Camere di Commercio, un saldo negativo di circa 70mila unita'". Grazie alla pur moderata crescita del Pil la demografia delle imprese è vista però in miglioramento, "con un rilancio delle iniziative imprenditoriali ed una frenata della forte emorragia di aziende finora registrata". Nel 2015-2016 Confcommercio si attende un ridimensionamento del saldo negativo a 17mia unità, grazie prevalentemente all'incremento atteso nelle iscrizioni.

Mattarella: "Fase di ripresa dell'economia" - L'assemblea Confcommercio "si apre quest'anno in una stagione di importante cambiamento, contraddistinta da una ripresa dell'attività economica anche in Italia". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio ai partecipanti.