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E' italiana la prima pianta robot del mondo che depura l'ambiente

Capace anche di ricercare il petrolio, il plantoide del centro Iit di Pontedera � provvisto di radici "intelligenti" in grado di accrescersi

Un paio di anni fa era stato piantato il "seme" di una ricerca unica al mondo: una pianta robot capace di crescere come un vegetale vero e proprio. Nelle ultime settimane l'Istituto Italiano di Tecnologia ha messo a punto un nuovo prototipo pronto a "sbocciare", dotato di un tronco prodotto con la stampante 3D, foglie che si aprono in risposta all'umidit� dell'aria, e radici "intelligenti". Le sue applicazioni vanno dalla bonifica dei terreni agricoli alla ricerca del petrolio.

"Nel nuovo prototipo le radici passeranno da due a cinque", spiega la coordinatrice del progetto Barbara Mazzolai. "Ogni radice sar� dotata di sensori chimici e fisici, per analizzare il terreno, e sar� capace di muoversi in maniera sinuosa accrescendosi di 2 millimetri al secondo in risposta agli stimoli esterni. Lo far� aggiungendo materiale alla punta e non all'attaccatura, proprio come fanno le radici vere per superare la pressione e l'attrito del suolo".

Invece che depositare nuove cellule, le radici robotiche crescono usando un filamento di materiale termoplastico avvolto in un rocchetto alla base del tronco: quando scatta l'ora X, il filo viene tirato da un motorino verso la punta della radice, dove viene scaldato e deposto per formare un nuovo strato di materiale.

Presto verr� perfezionato anche un software capace di imitare l'intelligenza "distribuita" delle radici, per renderle autonome e allo stesso tempo coordinate fra loro. Le applicazioni del plantoide italiano vanno dalla bonifica dei suoli inquinati all'esplorazione spaziale, passando per una nuova generazione di endoscopi biomedicali per il corpo umano e la ricerca del petrolio.

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