Regionali, 5 a 2 per il centrosinistra Alle urne solo il 53,9% degli elettori
Il Pd si afferma in Toscana, Marche, Puglia, Umbria e Campania. Larga vittoria di Zaia in Veneto. Toti strappa la Liguria al centrosinistra
Cinque a due: questo il risultato delle regionali tra i due schieramenti di centrosinistra e centrodestra. Il Pd si afferma in Toscana, Marche, Puglia, Umbria e Campania. In quest'ultima regione la sfida è stata combattuta, con Vincenzo De Luca davanti di tre punti percentuali all'azzurro Stefano Caldoro, che è sempre rimasto a distanza ravvicinata. Il centrodestra si conferma invece in Veneto con Luca Zaia e conquista la Liguria con Giovanni Toti.
In ogni caso il dato emblematico di queste consultazioni regionali è soprattutto la bassa affluenza alle urne: si è recato ai seggi solo il 53,9% degli italiani nelle sette regioni in cui si votava, circa 11 punti in meno rispetto al 64,1% delle precedenti consultazione.
Per cinque regioni la vittoria è sembrata netta già dalle prime proiezioni: in Toscana, Puglia e Marche fa il pieno di voti il centrosinistra. In Veneto il leghista Luca Zaia "doppia" Alessandra Moretti del Pd e lascia molto più indietro il fuoriuscito Flavio Tosi.
La sorpresa arriva però dalla Liguria dove il consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, vince con il 34,4%, seguito ad una certa distanza dalla Dem Raffaella Paita (27,8%) con la M5S Alice Salvatore terza e Luca Pastorino, candidato della sinistra, quarto. Con il Pd che, come lo stesso premier Matteo Renzi aveva avvertito nei suoi comizi, paga la prima vera scissione a sinistra. "Il cinico disegno di Cofferati, Civati, Pastorino si realizza compiutamente", ha commentato la candidata del Pd Paita.
In Umbria vittoria per Catiuscia Marini: la candidata del Pd è stata eletta con il 42,8%. Claudio Ricci, candidato presidente per la coalizione di centrodestra, si è fermato al 39,3%. A seguire, Andrea Liberati (Movimento 5 stelle) con il 14,31%, Michele Vecchietti (L'Umbria per un'altra Europa) 1,57%, Simone di Stefano (Sovranità prima gli italiani) 0,66%, Amato John De Paulis (Alternativa riformista) 0,58%, Aurelio Fabiani (Casa rossa) 0,49%, Fulvio Carlo Maiorca (Forza nuova) 0,35%.
Le Marche vanno al Pd - Luca Ceriscioli, candidato del Pd, è stato eletto governatore delle Marche, con il 41,1%. "Sono molto soddisfatto - ha commentato il neo presidente - per il risultato ottenuto e ringrazio i marchigiani che hanno votato. Esprimo un particolare riguardo per quelli che non lo hanno fatto. L'auspicio è riuscire a far tornare loro la voglia di votare. Ha vinto il cambiamento, da domani saremo al lavoro e tutti ci confronteremo e lavoreremo per il bene della comunità marchigiana". Gianni Maggi (Movimento 5 Stelle) si è attestato al 21,8%, Francesco Acquaroli (Fdi-An e Lega Nord) al 19%, il presidente uscente Gian Mario Spacca (Marche 2020-Ap, Fi e Dc) si è fermato al 14,2%, Edoardo Mentrasti (Altre Marche- Sinistra Unita) al 4%.
In Puglia vittoria netta per il candidato del centrosinistra Michele Emiliano. Il presidente uscente Nichi Vendola ha commentato: "Complimenti sinceri affettuosi Emiliano per una vittoria così netta, forte, e auguri calorosi di buon lavoro, un lavoro che sarà durissimo, di una complessità incredibile".
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