Anche se lieve, la ripresa sembra essere arrivata: nel primo trimestre il prodotto interno lordo italiano ha segnato una variazione positiva sia confrontando il dato con il periodo ottobre-dicembre, che paragonandolo con i primi tre mesi del 2014. A maggio, stando alle stime preliminari dell'Istat, tornano a salire anche i prezzi al consumo.
Dopo quattro mesi di cali, a maggio è tornata a crescere anche l'inflazione. I dati provvisori dell'Istat indicano, infatti, un aumento dello 0,2% per l'indice dei prezzi. Un incremento legato principalmente all'accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi e ad un rallentamento di quelli dei beni energetici.
Ma perché è buono se i prezzi salgono? Perché la fase deflattiva (ovvero quando l'indice dei prezzi al consumo si posiziona in territorio negativo) è una conseguenza del calo del potere d'acquisto, che porta i consumatori a non acquistare immediatamente determinati prodotti sperando in un ulteriore calo dei prezzi. Al contrario, quindi con un'inflazione alta, i consumatori non posticipano l'acquisto di un prodotto per timore che i prezzi possano aumentare ulteriormente.
Passando al Pil, secondo quanto rilevato dall'Istituto nazionale di statistica, quello del nostro Paese è avanzato di 0,3 punti percentuali in termini congiunturali (rispetto al periodo precedente) e di 0,1 punti rispetto allo stesso periodo di un anno prima, mettendo a segno la prima crescita tendenziale degli ultimi 13 mesi
Guardando le tabelle diffuse dall'Istat si può notare come, nei primi tre mesi dell'anno, si sia registrata una crescita congiunturale dell'1,4% e dello 0,1% tendenziale delle importazioni di beni e servizi. Nello stesso periodo i consumi finali nazionali sono scesi dello 0,1% rispetto al periodo ottobre-dicembre (risultato di un calo dello 0,1% della spesa delle famiglie e di una crescita dello 0,1% di quella della Pubblica amministrazione) e saliti dello 0,2% rispetto ad un anno fa (+0,3% per la spesa delle famiglie e variazione nulla per quella della Pa).
Salgono congiunturalmente (+1,5%) e tendenzialmente (+0,4%) anche gli investimenti fissi lordi. Nel dettaglio l'Istat ha rilevato un calo per quelli in Macchinari, attrezzature e prodotti vari (dello 0,9% rispetto a ottobre-dicembre e dell'1,2% rispetto agli stessi tre mesi dello scorso anno).
Gli investimenti fissi lordi nei mezzi di trasporto crescono esponenzialmente, mettendo a segno un +28,7% in termini congiunturali e un +40,8% in termini tendenziali. Si registra poi un +0,5% per le costruzioni sul trimestre precedente e un -2,2% sullo stesso periodo dello scorso anno. Nello stesso periodo le esportazioni di beni e servizi hanno riportato una variazione nulla rispetto all'ultimo trimestre del 2014 e un aumento del 3,5% rispetto a dodici mesi fa.
Guardando ai singoli settori si rileva un aumento sia del valore aggiunto dell'agricoltura, pari al 6% (+0,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), che di quello dell'industria e delle costruzioni, +0,6% e +0,5% (-0,4% e -1,6% rispetto allo scorso anno). Scende quello dei servizi, -0,1% (+0,1% rispetto al 2014).