il giorno delle elezioni

Fifa, oggi si vota: vincerà Blatter

Si vota per il nuovo presidente: nonostante l'incredibile scandalo, lo svizzero è super favorito sul principe giordano Alì Bin Hussein. Per lui sarà il quinto mandato: è in carica dal 1998

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L'appuntamento è per il tardo pomeriggio. Al Fifa House di Zurigo, i 209 delegati delle 209 Federcalcio aderenti alla Fifa voteranno per l'elezione del nuovo presidente del massimo organismo calcistico mondiale. Non sono bastati gli scandali che hanno travolto la gestione-Blatter, non sono bastati nemmeno gli arresti dell'Fbi: si vota, e il nome che uscirà dal Congresso riceverà un mandato fino al 2019. Due gli sfidanti: Joseph Blatter, il 79enne svizzero "padrone" del calcio mondiale dal 1998, che tira dritto come se nulla (o quasi) fosse accaduto, e il principe giordano Ali bin Al-Husayn, terzogenito di Re Hussein di Giordania. Nel segreto dell'urna per vincere la "partita" al primo scrutinio serve una maggioranza di 2/3 dei 209 votanti (140), ma dalla seconda votazione il quorum si abbassa alla maggioranza semplice (105). Il pronostico parla svizzero: Blatter sarà presumibilmente (e incredibilmente) rieletto al "secondo giro".

I numeri in campo - Joseph Benjamin Blatter, colonnello in pensione dell'esercito svizzero, avrà passato una notte insonne per la tensione, ma i numeri sono ancora dalla sua parte avendo l'appoggio della Confederazione africana e di quella asiatica. I numeri del congresso sono questi: Confederazione africana (Caf) 54 voti; Uefa 53; Confederazione asiatica (Afc) 46; Confederazione nord e centroamericana (Concacaf) 35; Confederazione Oceania (Ofc) 11, Confederazione sudamerica (Conmebol) 10. Al momento l'Uefa (ovvero l'Europa) è l'unica contraria alla rielezione di Blatter. Potrebbero aggiungersi i voti da Conmebol e Concacaf. Si arriverebbe a 98 voti. A questo punto servirebbe qualche defezione nel fronte pro-Blatter per far cadere lo svizzero. Improbabile, quasi impossibile.

Platini compatta l'Europa contro Blatter - Il presidente dell'Uefa, Michel Platini, ha voluto riflettere 24 ore prima di rilasciare dichiarazioni. poi ha tuonato contro Blatter: "Sono disgustato, non ne posso veramente più. Sono un ammiratore della storia della Fifa, sono disgustato. Non ne posso più, è veramente troppo". Platini ha rivelato che ha chiesto a Blatter di dimettersi per il bene del calcio, ma ha ricevuto un secco no: "L'ho voluto incontrare di persona. Tornando da Varsavia sono andato a trovare il presidente della Fifa, c'era una riunione dei presidenti delle Confederazioni, Blatter ci ha chiesto di rivedere la nostra posizione rispetto al comunicato molto duro fatto ieri (mercoledì, ndr), di ripensarci, di sostenere la Fifa. Gli ho chiesto di dimettersi perchè non ne posso più, gli ho detto che deve avere il coraggio di farlo, lui mi ha risposto di no che ormai era troppo tardi. Gli ho detto che ero dispiaciuto che non capisse la situazione. Gli ho parlato da amico, perché lavoriamo insieme da tantissimi anni. E se vincerà di nuovo quando ci incontreremo a Berlino dovremo parlare dei nostri rapporti con la Fifa".

Tavecchio assicura: l'Italia sta con Platini. Ma voterà Alì? - "Dopo i fatti successi che hanno turbato gran parte del mondo sportivo, non possiamo non considerare le valutazioni del presidente Platini che hanno raccolto l'unitarietà della Uefa e quindi comportarci conseguentemente". Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha preso posizione dopo l'intervento del numero uno della Uefa Platinì. La posizione dell'Italia, quindi, dovrebbe essere chiara, eppure secondo le ultime indiscrezioni non è escluso che Tavecchio decida di votare scheda bianca. Oppure scegluiere addirittura Blatter, che era la prima scelta fino a quattro giorni fa.

La politica scende in campo - Il fronte del no al quinto mandato consecutivo di Blatter diventa sempre più anche una questione di Stato. Se Vladimir Putin non ha fatto mancare il proprio appoggio all'attuale vertice della Fifa, Francia e Gran Bretagna si sono invece schierate accanto a Platini. "Per assegnare eventi - ha detto il presidente francese Francois Hollande - abbiamo bisogno di organizzazioni che hanno a cuore quello che fanno e che siano indiscutibili". Più dura Londra: "Blatter si dimetta", ha tuonato il premier David Cameron. "La Fifa sia riformata". Una posizione sulla quale, per sua stessa ammissione, pesa però la delusione inglese per la sconfitta nella candidatura ai mondiali 2018.

Come è nata l'inchiesta - Tutto è cominciato nel 2011 a New York, quando gli agenti dell'Fbi hanno fermato Chuck Blazer, un faccendiere che aveva scalato i vertici Fifa fino a diventare segretario generale dell'area americana e caraibica. Dal 1990, in 21 anni avrebbe intascato 37 milioni di dollari per "commissioni" svolte per il governo del calcio e ne avrebbe spesi altri 29 in 7 anni per regalare i migliori divertimenti ai delegati della stessa federazione. Messo davanti all'evidenza dei conti, Blazer decise di collaborare e si prestò a un'operazione di spionaggio. Con un microfono dentro al portachiavi registrò una riunione a Londra sull'assegnazione dei Mondiali in Russia e Qatar. Registrazioni che lo hanno reso uno dei testimoni chiave dello scandalo.

Tangenti anche per Sudafrica 2010 - Nell'atto d'accusa statunitense contro la gestione del calcio mondiale entra secondo Repubblica anche la penultima competizione iridata. Nella primavera 2004 c'erano sul tavolo le candidature di Sudafrica, Marocco ed Egitto. Quando Chuck Blazer e il vicepresidente Fifa Jack Warner fecero un viaggio in Marocco, sarebbe stato offerto loro un milione di dollari per pilotare la votazione. Il Sudafrica, però, avrebbe superato di gran lunga la proposta marocchina, mettendo sul piatto una tangente da 10 milioni. Soldi che sarebbero arrivati direttamente dal governo di Città del Capo e dal comitato organizzatore con una curiosa giustificazione: "Sostegno alla diaspora africana". Così il 15 maggio 2004 il Sudafrica si aggiudicò il Mondiale con 14 voti, contro i 10 del Marocco e pochi mesi dopo il "sostegno" fu spartito tra alcuni dei delegati Fifa.

Allarme bomba e tensioni in sede congresso - Mattinata di tensione all'Hallenstadion di Zurigo, dove i delegati Fifa sono riuniti per eleggere il nuovo presidente. Attorno alle 11, infatti, la sede del congresso è stata interessata da un allarme bomba, confermato dalla Polizia municipale zurighese. I presenti sono stati costretti ad abbandonare la sala, ma, per non creare il panico, l'interruzione è stata motivata come una pausa pranzo anticipata. Nel primo pomeriggio, dopo i controlli e il rientro dell'allarme, i lavori sono ripresi regolarmente. Si tratta del secondo inconveniente della giornata: precedentemente, infatti, decine di manifestanti si erano radunati all'esterno dell'Hallenstadion per sostenere la mozione palestinese di sospendere Israele dall'organo di governo del calcio mondiale. La Federcalcio della Palestina lega questa richiesta alle restrizioni stringenti, imposte da Israele per motivi di sicurezza, contro il movimento dei propri sportivi e delle proprie attrezzature. Una situazione che il presidente della Fifa Blatter aveva invano cercato di risolvere nelle ultime settimane.