Alla riduzione da 30 a 20 anni di reclusione decisa dalla Corte d'assise d'appello di Perugia, chiamata dalla Cassazione a rideterminare la pena inflitta in secondo grado a Salvatore Parolisi per l'omicidio della moglie Melania Rea, rispondono i familiari della giovane mamma. "Anche se gli avessero dato 50 anni di carcere - commenta a caldo il fratello Michele - nessuno ci avrebbe ridato Melania, che sapeva di morire davanti a sua figlia". Anche il pensiero di papà Gennaro Rea corre alla nipotina: "Pensate a questa bambina, non può star bene senza una mamma e senza un papà".
Lo sconto di pena a Parolisi lascia l'amaro in bocca ai familiari di Melana, che si dicono, da una parte, soddisfatti perché Salvatore è stato riconosciuto colpevole dell'omicidio della moglie e, dall'altra, delusi perché il caporal maggiore sconterà 20 anni invece di 30 grazie all'esclusione dell'aggravante della crudeltà.
"Io credo che già uccidere una persona così sia crudele - ha aggiunto il fratello - e non dimentichiamo che Melania sapeva che stava morendo davanti agli occhi della figlia, che aveva 18 mesi".
Era il 18 aprile 2011 quando il corpo senza vita di Melania Rea fu rinvenuto nel bosco di Ripe di Civitella del Tronto (Teramo), straziato da 35 coltellate.