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Severino, attesa sentenza Cassazione In Campania rischi per De Luca

La suprema corte deve decidere se la competenza per applicare la norma è dei giudici ordinari o del Tar: possibili ripercussioni anche sulle elezioni regionali di domenica

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Il verdetto della Cassazione sulla legge Severino potrebbe essere depositato entro venerdì mattina: il consigliere relatore Stefano Petitti è stato infatti sollecitato a scrivere la sentenza e a depositarla prima del week end. L'orientamento dei giudici sarebbe comunque quello di attribuire al giudice ordinario, e non al Tar, la competenza ad applicare la legge Severino ai politici condannati.

Le Sezioni Unite civili della Cassazione devono infatti stabilire se sia del giudice ordinario o del Tar la competenza a decidere il destino dei politici condannati e incappati nell'esilio forzato dagli incarichi elettivi per effetto della legge Severino.

Se la tempistica sarà rispettata, la decisione potrebbe incidere già sulla tornata elettorale di domenica, in particolare per la Campania - una delle regioni dove si vota insieme a Marche, Puglia, Toscana, Liguria, Veneto e Umbria - dove si tratta di capire se, in caso di vittoria dello sfidante Vincenzo De Luca, sarà effettivamente il candidato del Pd a governare la regione e a prenderne le redini dalle mani del governatore uscente Stefano Caldoro del Pdl.

De Luca infatti, se la Suprema Corte affiderà al tribunale ordinario l'ultima parola sull'applicazione della Severino, potrebbe avere la strada in salita per insediarsi nel nuovo incarico e potrebbe dover scontare diciotto mesi di "purgatorio" proprio in virtù della legge Severino.

Il 21 gennaio, infatti, il Tribunale di Salerno lo ha condannato (con pena sospesa) a un anno di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici per abuso d'ufficio in relazione alla nomina di un project manager per il progetto di realizzazione del termovalorizzatore di Salerno. In forza della Severino, il 23 gennaio De Luca è stato sospeso per diciotto mesi dalle sue funzioni di sindaco di Salerno nelle quali tre giorni dopo lo ha però reinsediato il Tar della Campania.

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